Gli occhi di Tammy Faye: 3 motivi per non perdere il film d'apertura della Festa del cinema di Roma

Gli occhi di Tammy Faye: 3 motivi per non perdere il film d'apertura della Festa del cinema di Roma

di Alessandra De Tommasi

In una chiesetta di provincia un predicatore incita i fedeli ad alzare le mani al cielo e ad urlare la grandezza del Signore dimenandosi scompostamente tra i banchi. Sono tutti esaltatissimi, tutti tranne una bimba con il naso appoggiato alla finestra esterna, che sbircia la scena senza potervi partecipare. Inizia così il fermento religioso di una bambina considerata dalla comunità quasi alla stregua della portatrice della lettera scarlatta. Il suo peccato? Avere genitori divorziati. E lei, devotissima, dedica la vita intera al proselitismo. La storia vera di quella che diventerà una delle più celebri evangeliste tv americane diventa un film, Gli occhi di Tammy Faye, interpretato e prodotto da Jessica Chastain.

Nella parabola – è il caso di dirlo – della protagonista, in azione per conto di Dio assieme al marito Jim (Andrew Garfield), succede di tutto: ogni volta che il telefono squilla in diretta, Tammy Faye viene letteralmente sommersa di donazioni. Annuncia una gravidanza? Arrivano soldi. Confessa pubblicamente un peccato? Piovono soldi. Partorisce la primogenita? Ancora soldi. È la versione religiosa delle Kardashian: ha seguaci a distanza che ne seguono l’esempio e la idolatrano. Ma la perfezione non è di questo mondo (per fortuna).

Ecco allora tre buone ragioni per non perderlo e “un’avvertenza per l’uso”, secondo il parere semiserio ma insindacabile di Leggo.


TRE BUONE RAGIONI PER VEDERLO SUBITO:

UNO: La “droga” Diet Coke:

Immaginate la scena: Tammy si porta in borsa una limetta per unghie.

Fin qui niente di strano, se non fosse che non la usa per limare gli artigli smaltati del suo look iconico, ma per aprire la lattina di Diet Coke. È questa, dice, la sua droga. Il che fa abbastanza ridere considerando che mentre lei si fustiga per un peccatuccio di gola e qualche svista, il marito inanella reati penali mandando però lei alla gogna mediatica.


DUE: I paradossi dei predicatori-star:
Secondo Jim e Tammy sarà pur vero che la ricchezza non fa la felicità ma neppure la povertà. E infatti invitano i seguaci a godersi la vita, mentre loro stessi si godono ville con piscine, pellicce e viaggi esotici. La protagonista ha trasformato la religione in un business, lo showbusiness, fatto di programmi per bambini (un misto tra L’albero azzurro e Bim Bum Bam ma con le marionette e le preghiere)? Ok, ma ha anche preceduto le battaglie arcobaleno.


TRE: Camaleontica Jessica:

Stella indiscussa del film, Jessica Chastain si sottopone ad una metamorfosi tale da rendersi irriconoscibile non solo con quell’incarnato color aragosta e le ciglia impastate di mascara, ma con una trasformazione emotiva stupefacente. Tamarra così non l’avevamo mai vista. Alleluja!

UN’AVVERTENZA PER L’USO PRIMA DELLA VISIONE:

Si tenga alla larga dalla pellicola chiunque consideri il tema “religione” come un argomento intoccabile, estraneo al dialogo e alle critiche perché qui non basta un “mea culpa” per cancellare le colpe dei protagonisti.


Ultimo aggiornamento: Giovedì 14 Ottobre 2021, 22:11
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