Natale col Boss: Lillo, Greg e Peppino Di Capri
'direttori per un giorno' a Leggo -Foto/Video

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di Michela Greco
ROMA - «C'è un testa a testa tra i due cinepanettoni di quest'anno? Ma noi abbiamo meno sale!». «E in compenso abbiamo più pepe!». Con Lillo, Greg e Peppino Di Capri come "direttori per un giorno", ieri la riunione di redazione di Leggo non poteva che essere comica e surreale.


Nei cinema dal 16 dicembre, il loro Natale col boss si sta facendo rispettare al botteghino nonostante il ciclone Star Wars e altra feroce concorrenza (da Steven Spielberg a Woody Allen) mentre il duo romano ha ormai fatto comunella con il cantante napoletano di Champagne, che nel film si è prestato al gioco di interpretare due ruoli: se stesso e un boss della camorra identico a lui.

Pasquale Petrolo e Claudio Gregori, sotto la regia di Volfango De Biasi, si sono trasformati infatti in due chirurghi plastici a cui il malavitoso chiede una nuova faccia per sfuggire alla cattura. Il problema, però, è che avrebbe voluto essere Leonardo DiCaprio, e non Peppino Di Capri. «Questo scatena un film “scappa scappa poliziottesco comico”», spiega Lillo, mentre Greg ironizza: «Quando abbiamo capito che Natale col boss era piaciuto ai critici c'è stata confusione, quasi preoccupazione: pensavamo che non potesse più andar bene al botteghino, invece per fortuna non è così».





Dal canto suo Peppino Di Capri racconta divertito: «Da quando è uscito il film mi fermano per strada i tifosi del Napoli e mi dicono che è colpa mia se il presidente non compra nuovi giocatori. Non sanno che con me ci pagherebbero appena un'unghia di un calciatore!».

Ormai familiari alla redazione e alle dinamiche del nostro giornale, Lillo, Greg e il loro nuovo "compare" hanno ascoltato con attenzione le notizie di giornata, dai risultati elettorali spagnoli alle novità dal mondo del calcio, passando per la classifica della qualità della vita nelle città italiane, che ha visto la Capitale scendere dal 12° al 16° posto.

Come se non bastasse, Roma è al centro delle polemiche anche per le intercettazioni legate alle tristemente famose buche sulle strade. «Anni fa feci un programma da autore televisivo - ricorda Lillo - e misi Enzo Salvi a giocare a golf tra le buche di Roma. Ce n'erano di talmente clamorose che sembravano fossati, ora si capisce perché». E alla fine della riunione, non poteva mancare un brindisi natalizio intonando il refrain di Champagne.
Ultimo aggiornamento: Martedì 22 Dicembre 2015, 11:40
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