Micaela Ramazzotti ritrova Francesca Archibugi:
è la star di 'Il nome del figlio'

Micaela Ramazzotti ritrova Francesca Archibugi: ​è la star di 'Il nome del figlio'

di Michela Greco
Appariscente, sensuale, frivola e "rustica", ha sposato un agente immobiliare destrorso (Gassman) e ha scritto (o qualcuno ha scritto per lei) un romanzo che viene regalato insieme ai menù Rustichella.





Micaela Ramazzotti nei panni di Simona è la donna che apre Il nome del figlio, nonché il personaggio più intenso e complesso di un film che fa esplodere le ipocrisie di un salotto radical chic. In sala da oggi, il nuovo lavoro di Francesca Archibugi ha un momento chiave sulle note di Telefonami tra vent'anni di Lucio Dalla.



Il personaggio di Simona compie un'evoluzione notevolissima.

«Sì, mi presento come una ragazza esplosiva, che pensa ai capelli e al trucco, e va in radio a presentare il suo libro. Ma quando Lo Cascio le vomita addosso il suo disprezzo lei ruggisce, è la tigre di Casal Palocco. Poi diventa una donna che ascolta, una scrittrice che ha talento ma non si mette in cattedra. Alla fine la sensazione è che il racconto della serata sia stato scritto da lei».



L'ha sentita vicina questa Simona, per cui la bellezza è un'arma a doppio taglio?

«Ho interpretato tante donne sbagliate e ognuna di loro ha qualcosa a che fare con me. Caricherei tutte queste donne su un autobus, mi metterei alla guida e le porterei in gita».



Quanto si sente cambiata come attrice dopo anni di grandi film?

«Ho iniziato a 13 anni con i fotoromanzi, mi portavo sul set la valigetta coi trucchi e i costumi, guadagnavo centomila lire e le spendevo subito per comprarmi le musicassette. In 23 anni sono cambiata tantissimo, oggi non potrei stare dentro un film alla Sapore di mare, non sono più quella donna, devo fare personaggi aderenti a me come sono ora».



Qui lavora di nuovo con la Archibugi...

«La adoro, è stata uno dei due-tre incontri importanti della mia vita. Lei è il cinema, è lo sguardo, è una donna punk, una compagna di cene e di viaggi».



Nel film Lo Cascio è un malato di Twitter, lei invece non ha nemmeno l'account.

«No, perché le persone mi vedono già al cinema, sui manifesti, sui giornali, e non voglio ammorbarle con la mia presenza anche sui social».



Il film finisce con Simona che partorisce, ma quello che vediamo è il vero parto di uno dei suoi figli. Com'è andata?

«La scena è stata ripresa da Francesca con estrema naturalezza... Ma non voglio raccontare troppo di quel momento perché mi sembrerebbe di rovinarlo».



Dove la vedremo prossimamente?

«In Ho ucciso Napoleone di Giorgia Farina, con Libero De Rienzo e Adriano Giannini. È una pulp comedy noir: interpreto un personaggio molto nuovo, che vi stupirà».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 22 Gennaio 2015, 10:45
© RIPRODUZIONE RISERVATA