Masterclass, il regista Sibilia a Leggo: "Tutti i segreti e i retroscena del secondo capitolo"

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di Emiliana Costa
«Episodi bizzarri sul set? Dovevamo girare un inseguimento nella Roma antica. Io e l'operatore, insieme su un quad con le macchine da presa, abbiamo sfiorato a cento all'ora la base di un capitello a Villa Adriana e ci siamo quasi ribaltati. Gli archeologi sono subito accorsi a vedere, temevano per il capitello». Sydney Sibilia, il regista della saga Smetto quando voglio da ieri nelle sale con il secondo episodio Masterclass svela il dietro le quinte della trilogia sulla banda dei ricercatori e lo fa con la sua consueta ironia.

«Rispetto al primo film, più indie prosegue Sibilia, ospite ieri a Leggo - questo è un vero e proprio blockbuster, distribuito in 500 copie. I produttori Matteo Rovere e Domenico Procacci mi hanno dato carta bianca e io li ho un po' terrorizzati dicendo Io scrivo, ma poi lo famo. E quando, per esigenze di copione, ho deciso di tagliare la scena in cui i protagonisti rubavano l'aereo di D'Annunzio, si sono sentiti sollevati».

Sibilia, classe 1982, è entusiasta del lavoro realizzato. «La parte più impegnativa è stata la scrittura. Un anno e mezzo bellissimo, tra manie di grandezza napoleoniche e picchi di depressione. Non tutti i giorni si va avanti, il potere ce l'ha la fantasia». 
Il secondo e il terzo episodio che si chiamerà Ad honorem - sono stati girati insieme. «I tre film continua Sibilia - trattano temi diversi. Nel secondo il focus sono i cervelli in fuga. E anche stilisticamente differiscono. In Masterclass prevale l'azione. Ma tutti gli episodi sono ambientati nel mondo di Smetto quando voglio».

Nella seconda pellicola, decisamente corale, ai protagonisti già rodati - tra cui Edoardo Leo, Pietro Sermonti, Stefano Fresi e Valeria Solarino si affiancano nuovi personaggi. «A prestare il volto ai cervelli in fuga spiega il regista sono Giampaolo Morelli, Marco Bonini e Rosario Lisma. Greta Scarano invece è l'ispettore. In realtà è lei il vero capo della banda, ci tenevo fosse una donna». A ricoprire il ruolo del cattivo è Luigi Lo Cascio. «È stato bravissimo, quando si interpretano certe parti è facile diventare una macchietta».

Dopo l'uscita della prima pellicola nel 2014, si è diffusa una vera e propria Smetto-mania, anche a livello internazionale. «Ho presentato il film da Reykjavik a Istanbul e ovunque le sale erano piene di ricercatori italiani, costretti a lavorare all'estero per inseguire il loro sogno. Con Masterclass abbiamo voluto fare qualcosa di concreto, devolvendo un assegno di ricerca da 23mila euro a uno studente di Scienze della Comunicazione della Sapienza di Roma, che sarà selezionato da una commissione».

Al momento Sibilia si divide tra la promozione del sequel e il montaggio dell'ultimo episodio, in uscita il prossimo autunno. Ma all'orizzonte ci sono delle novità. «Basta con Smetto quando voglio scherza non è un ergastolo. Sto già scrivendo una nuova pellicola, tratta da una storia vera. Questa volta conclude il protagonista sarà uno, mi sono stancato di riprendere dieci persone».
Ultimo aggiornamento: Venerdì 3 Febbraio 2017, 15:29
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