Marco Mengoni torna alle origini del Natale con “Klaus”. "Il doppiaggio mi dà molta forza e mi sono emozionato nel rivederlo"

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di Paolo Travisi
Alle origini di Babbo Natale, con il primo film d'animazione di Netflix, Klaus (dal 15 novembre), che ci racconta una storia inedita nata dalla mente di Sergio Pablos, veterano nell'animation, già co-creatore di un film di grande successo, Cattivissimo Me. Nella versione italiana del cartoon, Netflix ha puntato sulla freschezza del cantante Marco Mengoni, sempre più a suo agio nel doppiaggio, che dopo il recente Re Leone della Disney, torna protagonista con il personaggio di Jesper. Al suo fianco, Francesco Pannofino, una delle voci più belle del cinema italiano, perfetto con la sua profondità vocale, nel doppiare Klaus, il boscaiolo che diventa Babbo Natale. E ancora Carla Signoris, nei panni di una donna perfida e malevola, antagonista alla bontà degli altri personaggi.

Ma veniamo alla storia di Klaus. Originale sin dal disegno, fatto a mano e poi digitalizzato, ed ancor di più nel raccontare la genesi di un personaggio universale come Babbo Natale. Jesper, il protagonista è il rampollo della Regia Accademia Postale, viziato e perditempo, viene spedito dal padre in una lontana e ghiacciata isola del polo artico, Smeerensburg, per avviare un ufficio postale. Troverà desolazione, odio tra i due clan del villaggio, che si fanno guerra da secoli, e bambini che non conoscono più  il gioco, educati dai loro genitori solo al rancore. In suo aiuto arriverà, un personaggio che vive isolato nei boschi, un gigante taciturno che nasconde nella sua casa giocattoli impolverati. Un incontro che cambierà l'anima del giovane e le sorti di tutti gli abitanti del paese, svelando (ma qui non si può scrivere) l'origine di Babbo Natale.



«Jesper l'ho vissuto come un personaggio viziato, quasi bipolare, molto sensibile, con alcune caratteristiche che mi corrispondono», ha raccontato Marco Mengoni nella conferenza stampa di presentazione di Klaus. «Il doppiaggio è molto faticoso, perché non è il mio mestiere, ma trovo sempre molto interessante usare la voce in modo diverso dalla musica. Anche se per certi versi il doppiaggio risulta più facile nei film d'animazione, rispetto al dover cantare una canzone, basat su una traccia preesistente, una guida che non è la mia, ed in cui è più difficile mettere la propria personalità» .

«In effetti Marco ha ragione, nel dire che questo tipo di doppiaggio è faticoso, perché nella versione originale, prima si fanno le voci e poi si disegnano i personaggi. Il suo Jesper parla molto velocemente, cambia tono, quindi è veramente molto difficile da interpretare. E poi la lingua inglese è molto più sintetica della nostra, ma noi in Italia abbiamo degli adattatori del doppiaggio che sono fantastici», ha aggiunto Francesco Pannofino.



Per Carla Signoris «i doppiatori sono veramente multitasking. Io ho doppiato due volte il personaggio del pesciolino Dory, e passare da quella dolcezza alla signora Krum, è stata un’impresa non facile. Il mio personaggio è una leader, che ha tirato fuori il mio lato cattivo, perché io sembro una buona ma in realtà, sono molto tosta».

Mengoni, in conferenza stampa, conferma i tanti impegni artistici intrapresi negli ultimi mesi. «Se mi fermo muoio», scherza il cantante di Ronciglione, che dal 6 novembre riprende Atlantico Tour (il 22 novembre sarà al Palazzo dello sport di Roma) e che ha inziato anche un nuovo progetto, il podcast "Il Riff di Marco Mengoni, con cadenza quindicinale su tutte le piattaforme digitali «in cui faccio le interviste a diversi personaggi, inoltre è uscito un nuovo cd Atlantico On Tour, 19 tracce dal vivo registrate durante la tournée. Ma tornando al doppiaggio, mi piace farlo perché quando mi sento giù, lavorare con questi professionisti mi dà molta forza. Ieri, in treno, ho visto per la prima volta Klaus e mi sono permesso anche un po’ di sana emozione».

Emozione, confermata anche da Francesco Pannofino. «Quando abbiamo doppiato l’ultima scena, mi sono commosso, e quando accade significa che l’autore ha toccato le corde giuste».






 
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 30 Ottobre 2019, 18:21
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