Ludovica Nasti e la leucemia: «A 18 anni saprò se l'ho sconfitta»

L'attrice: «Dopo la malattia ho capito che la vita è un dono prezioso e che non bisogna mai mollare»

L'Amica Geniale, Ludovica Nasti e la leucemia: «A 18 anni saprò se l'ho sconfitta»

di Elena Fausta Gadeschi

Sedici anni, ma una profondità e una maturità da attrice navigata. Tra le interpreti più promettenti del cinema italiano, Ludovica Nasti è una ragazza dalle mille risorse come dimostra la sua battaglia contro la leucemia.

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Ludovica Nasti e la leucemia: «A 18 anni saprò se l'ho sconfitta»

Ospite a Verissimo, la protagonista de «L’Amica Geniale» nei panni di Lila – ruolo che l'ha consacrata sul piccolo schermo –, ha parlato della sua malattia, sorta all'età di 5 anni. «Ricordo il primo mese in ospedale, mia mamma è stata la mia colonna e quella della mia famiglia – spiega a Silvia Toffanin –. Grazie a loro non ho mai avuto paura. Mia mamma mi ha fatto sempre vivere come ne 'La vita è bella di Benigni'. Sui capelli avevamo un motto: che sarebbero ricresciuti più forti e più belli. Pensavamo alle trasfusioni di sangue come alla coca cola».

Un modo come un altro per allontanare l'angoscia della pantologia ed esorcizzare il dramma.

Durante il suo intervento a Verissimo, la giovane attrice confessa di avere sempre sognato di fare la calciatrice, soprattutto dopo la malattia, per sfogare nello sport la propria rabbia. Poi inaspettattamente una serie di circostanze l'hanno catapultata, ancora bambina, nel mondo del cinema dove ha dimostrato un grande talento, come dimostra la fiction tratta dall'omonima serie di romanzi di Elena Ferrante. E come ha confermato il successo per il ruolo interpretato in «Mina Settembre».

Nel futuro di Ludovica c'è un viaggio a New York dove è stata ammessa alla scuola di recitazione Strasberg che le ha messo a disposizione una borsa di studio. Una grande soddisfazione a cui presto potrebbe aggiungersi la notizia più importante di tutte: la completa guarigione dalla leucemia. «Devo solo attendere i 18 anni per sapere di averla sconfitta del tutto, allora non dovrò più sottoposti ai controlli». E conclude: «Dopo la malattia ho capito che la vita è un dono prezioso e che non bisogna mai mollare».


Ultimo aggiornamento: Sabato 18 Marzo 2023, 19:08
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