Luca, il cartoon Pixar che parla italiano. Il regista Casarosa: «Racconto la mia Liguria e gli "scogli" dell'adolescenza»

Luca, il cartoon Pixar che parla italiano. Il regista Casarosa: «Racconto la mia Liguria e gli "scogli" dell'adolescenza»

di Michela Greco

"Mai invocare, bramare, sfiorare la superficie!". In fondo al mare, una mamma molto apprensiva (Maya Rudolf nella versione originale) impartisce questi ordini al suo Luca, terrorizzata all'idea che il figlio possa imbattersi in qualche terribile "mostro terreno" lassù, lungo la costa ligure. Quel cucciolo è un mostro marino adolescente nel nuovo film di animazione Pixar tutto ambientato in Italia e diretto da un italiano, Enrico Casarosa (già candidato all'Oscar per il corto Pixar La luna) in arrivo il 18 giugno su Disney +.

Un'avventura estiva di formazione e amicizia che prende il nome dal suo protagonista, Luca, prima timido pastore di pesciolini, poi coraggioso esploratore terrestre trascinato dal nuovo amico Alberto, mostro marino come lui ma molto più disinvolto nel mescolarsi agli umani (di cui assumono le fattezze una volta all'asciutto). Una favola colorata e leggera in cui abbondano gli ingredienti tipici del Bel Paese: la pasta e la Vespa, simbolo di libertà, le canzoni anni '50 e '60 (come Un bacio a mezzanotte e Fatti mandare dalla mamma) e le citazioni del nostro grande cinema.

"Sono nato a Genova ed ero un ragazzino timido con una famiglia protettiva – ha raccontato Casarosa in una conferenza stampa mondiale – e quando a 11 anni ho incontrato quello che sarebbe diventato il mio migliore amico, il mondo si è aperto davanti a me. Lui era uno scavezzacollo, non era molto controllato, e in una di quelle estati speciali in cui cresci e scopri te stesso lo seguivo e venivo trascinato nei guai.

Nel creare il film continuavo a pensare ai tuffi dagli scogli come metafora del lanciarsi nella vita".

Luca e Alberto sono doppiati, nella versione originale, rispettivamente da Jacob Tremblay (il piccolo attore, oggi quindicenne, di Wonder) e Jack Dylan Grazer (star di We Are Who We Are di Guadagnino). "Ci sono sempre due modi in cui le cose possono andare: meravigliosamente o terribilmente – dice Dylan Grazer, che ha dovuto fare il suo lavoro da casa causa Covid, con i vicini spaventati dalle sue urla – Io scelgo di non pensare troppo a lungo all'opzione terribile e sono aperto a quella bella. Infatti sono sempre stato uno spericolato come Alberto. Sono sempre il primo a fare le cose dicendo agli altri 'seguitemi!'". Ed è il suo personaggio, nel film, a dare il suggerimento decisivo: quando hai una paura esagerata, dì 'silenzio Bruno!' alla vocina dentro la tua testa che vuole scoraggiarti. Tra le voci della versione italiana ci sono Luca Argentero (il papà di Luca), ma anche Fabio Fazio e Luciana Littizzetto in due piccoli ruoli.


Ultimo aggiornamento: Lunedì 7 Giugno 2021, 08:24
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