Argentero: «Divento cattivo per un Capodanno tra gli scambisti»

Argentero: «Divento cattivo per un Capodanno tra gli scambisti»

di Michela Greco

ROMA - Rude e aggressivo come lo avevamo visto, forse, solo in Il permesso - 48 ore fuori, in Cosa fai a Capodanno? Luca Argentero mette tra parentesi la sua immagine "pulita" che funziona così bene nelle commedie - romantiche e non solo - e si mette in gioco con il ruolo di Mirko, misterioso padrone di casa che, in coppia con Iole (Ilenia Pastorelli), accoglie gli ospiti di uno chalet di montagna in una serata per scambisti organizzata l'ultima notte dell'anno. Opera prima di Filippo Bologna in sala da giovedì, il film mette a confronto, in un piccolo universo di legno e ambiguità, le diverse coppie composte da Alessandro Haber e Vittoria Puccini, Isabella Ferrari e il giovane Ludovico Succio e Riccardo Scamarcio con Valentina Lodovini.
Argentero, è riuscito ad amare questo personaggio, anche se violento?
In chiave di commedia è tutto più semplice, il mio Mirko è solo un meschino cialtrone. Mi interessava l’idea che fosse un cattivo che resta cattivo: l'ho trovato divertente, non mi capita spesso.
L'atmosfera del film è da fine del mondo. Lei come reagirebbe di fronte a questa prospettiva?
Sono inguaribilmente ottimista: se sapessi che devono sbarcare gli alieni inizierei a immaginare cose bellissime, tipo degli esseri illuminati che vengono a portarci sulla retta via. Non penserei alla guerra dei mondi e ad alieni che vengono per succhiarci la linfa vitale e usarci come batterie al litio. Questo perché sono convinto che sia importante il modo in cui ci si avvicina alle cose: più sei chiuso e cupo, più le cose vanno in quella direzione.
Il personaggio di Haber, cinico, individualista e razzista, sembra molto contemporaneo. Lei come lo giudicherebbe se lo incontrasse?
Nel film si usa anche il sesso per descrivere una perversione di oggi: l’idea dell’ammucchiata è un’esca, in realtà le nostre coppie sono figlie del nostro tempo e hanno ognuna una perversione. La comunicazione è perversa, la politica è perversa, il linguaggio è perverso, anche l’uso del cellulare è diventato perverso. Sono tutte storture di oggi.
E lei come reagisce a tutto ciò?
Se cadi nel tranello del linguaggio perverso, quindi del populismo e ciò che gli gravita intorno, perdi di vista l’obiettivo principale: il bene tuo e del tuo vicino. Tutti i giorni possiamo modificare quello che abbiamo intorno, anche solo sorridendo e dicendo per favore. Se rispondessi ai tweet di un politico qualsiasi non cambierei nulla, anzi cadrei nel tranello.
Ha compiuto da poco 40 anni, ha fatto un bilancio? 
Ho avuto molto più di quanto potessi immaginare. Su questo ho scritto uno spettacolo che porterò in scena presto, si intitola "E’ questa la vita che sognavo da bambino?". La mia risposta è no, è andata molto meglio.
Ha fatto tre film in fila ultimamente, ce ne parla?
Dopo Cosa fai a Capodanno? ho girato Brave ragazze di Michela Andreozzi, poi Copperman di Eros Puglielli, dove sono un supereroe e indosso un'armatura di 20 chili, infine Leonardo Da Vinci con una parrucca bionda lunga fino alle spalle: è stata una corsa bellissima.
Ha fatto un supereroe? E con quali poteri?
Posso solo dire che l'unico superpotere di Copperman è la capacità di aiutare le persone, e oggi aiutare qualcuno senza avere nulla in cambio è un gesto da veri supereroi.
Lei ha vissuto a Roma per diversi anni, come la trova ora?
Parlare di Roma è come sparare sulla croce rossa: è incasinata. Conserva la sua bellezza eterna, ma non è semplice viverci e lavorarci, per di più ci si girano sempre meno film. Ho deciso di non farne più la mia casa per mille ragioni. Mi manca l'ottobrata romana, ma preferisco avere un po' di pioggerellina e i bidoni della spazzatura ordinati.
Ultimo aggiornamento: Martedì 13 Novembre 2018, 06:35
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