'Love', lo scandaloso triangolo in 3D a Cannes.
Il regista Noè: "Non c'è trasgressione"

'Love', lo scandaloso triangolo in 3D a Cannes. ​Il regista Noè: "Non c'è trasgressione"

di Michela Greco
CANNES - «Non vedo la minima trasgressione in Love. Ci sono passati Pasolini e Buñuel, io arrivo molto tempo dopo con la mia piccola telecamera 3D».





Atteso come il film più hot della kermesse, Love 3D di Gaspar Noé si è infine rivelato mercoledì notte ai "fortunati" spettatori che sono riusciti a entrare in sala (mentre tremila ne sono rimasti fuori), e ha tramortito il pubblico con un tripudio di amplessi, masturbazioni, fellatio, sesso a tre, sesso scambista, sesso con trans e persino un primo piano del membro maschile che eiacula (in 3D, appunto) verso la platea, diventato ovviamente la scena più chiacchierata del film.



Love è arrivato sulla Croisette con il marchio di «primo porno in 3D presentato a Cannes», ma recentemente a stuzzicare le curiosità più pruriginose ci sono stati l'innocuo 50 sfumature di grigio e l'autoriale Nymphomaniac, entrambi mostrati alla Berlinale. Qui la differenza sta in un approccio che esclude ogni parvenza di ironia e spinge a fondo sul melodramma, riempiendo i pochi spazi vuoti tra le scene di sesso con la tediosa voce fuori campo del protagonista Murphy (Karl Glusman), intrappolato in una relazione stabile con prole e tormentato dal ricordo, infiammato di passione, della sua ex (Aomi Muyock). «Ma il mio film parla dell'essere innamorati - si giustifica il cineasta - il che include ovviamente il sesso. In fondo le persone non pensano altro che al sesso; c'è chi ha un'inclinazione per la droga, chi per il cinema, chi per la musica, ma tutti hanno in comune la passione per il sesso».



Zeppo di riferimenti cinematografici (a opere come Salò o le 120 giornate di Sodoma, Taxi Driver e Freaks), e di autocitazioni del regista, Love cerca (invano) di creare un racconto che vada oltre gli incontri ravvicinati sotto le lenzuola. I due protagonisti hanno infatti l'etichetta di artisti: Murphy è un filmaker che aspira a fare «un film di lacrime, sperma e sangue», mentre Electra è una pittrice. Ma queste sono le due uniche informazioni che abbiamo su di loro, oltre naturalmente ai dettagli anatomici e alle posizioni che amano sperimentare.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 22 Maggio 2015, 10:11
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