Lina Wertmuller, vezzi e virtù della signora del cinema

La grande regista e il vezzo dei suoi occhiali che l'hanno resa un'icona

Lina Wertmuller, vezzi e virtù della signora del cinema

Capelli corti, anzi cortissimi alla garconne, occhiali bianchi squadrati, dietro uno sguardo limpido e irridente. Gli unici tratti glamour, l'unico vezzo, un segno distintivo e personalissimo firmato Ottica Vasari alla metà degli anni '80. Mai un eccesso vestamentario per Lina Wertmuller, la grande regista scomparsa oggi giovedì 9 dicembre a Roma all'età di 93 anni, piuttosto sobria nei suoi abiti, pull a collo alto tinta unita e lunghe collane di pietre dure.

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E aveva confessato per i suoi '90 anni ad un quotidiano italiano: «Un colpo di fulmine l'amore per gli occhiali bianchi. Solari, balneari, regalano subito un clima di festa. Fanno parte del mio arredamento personale. Ne ordinai 5mila paia in una fabbrica. Era l'ordine minimo, ma li pagai a rate». E 'Dietro gli occhiali bianchì è anche il documentario che Valerio Ruiz, suo aiuto regista e stretto collaboratore, ha presentato per il 90esimo compleanno della prima donna candidata ad un Oscar nel 1977 per la regia di 'Pasqualino Settebellezzè.

E lo stesso Ruiz per gli occhiali indossati da Lina Wertmuller parla di 'immagine-maschera' dietro la quale si scoprono, a volte, aspetti celati della sua personalità.

Occhiali come metafora di vita per nascondersi, occultare, ma anche «per guardare un mondo che forse non era che nel suo cuore», come aveva ricordato Anna Fendi.


Ultimo aggiornamento: Giovedì 9 Dicembre 2021, 13:07
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