Lady Gaga: «Per "A star is born" mi sono messa davvero a nudo. Grazie a Bradley Cooper»

Lady Gaga: «Per "A star is born" mi sono messa davvero a nudo. Grazie a Bradley Cooper»

di Alessandra De Tommasi

Il San Valentino di Netflix è sotto il segno di A star is born, primo film da protagonista di Stefani Germanotta, in arte Lady Gaga. La cantante da 46 milioni di follower su Instagram ha conquistato con Shallow un Premio Oscar come miglior canzone, oltre a riconoscimenti in ogni evento cinematografico, dalla Mostra di Venezia al Festival di Toronto.

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Cosa l’ha spinta a dire sì?
«Bradley Cooper: mi ha fatto visita a casa e ci siamo immediatamente trovati a parlare no stop, mangiando avanzi e suonando al piano. Appena ha cantato mi sono fermata, incantata dalla sua voce incredibile che parte dall’anima. E poi siamo entrambi italiani e dell’East Coast, un incontro che mi ha segnato la vita».

Il debutto ha soddisfatto le aspettative?
«Ha realizzato il sogno più grande della bambina di New York che ero e che sognava solo di vedersi sul grande schermo».

La sua Ally è una cantante strepitosa che ha rinunciato ad esibirsi dopo tanti rifiuti e sullo schermo vediamo una versione inedita di lei. Quanto è stato difficile?
«Bradley mi voleva al naturale ma io durante una prova ho barato con un make-up/non make-up.

Lui ha preso una salvietta struccante e ha rimosso tutto dal viso. E mi sono ritrovata: ho tinto i capelli del mio colore naturale e mi sono messa a nudo».

In che senso?
«Non vado matta per i trucchi, anche se adoro il mondo della moda, quindi mostrarmi come sono, senza maschere è stata una sfida liberatoria. Nelle scene ho messo ogni goccia del mio sangue, ogni paura, vergogna, amore, gentilezza e senso d’inadeguatezza. Ho dato tutto». 

Lei è un’icona LGBT. 
«La comunità mi ha insegnato coraggio e sicurezza, le devo ciò che sono. Scherzando dico sempre: dietro un’icona al femminile c’è sempre una grande figura gay».


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 10 Febbraio 2021, 13:21
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