Kordon, le volontarie e il dramma della guerra in Ucraina: il documentario alla Festa del Cinema di Roma

Kordon, le volontarie e il dramma della guerra in Ucraina: il documentario alla Festa del Cinema di Roma

Venerdì 14 ottobre, alle ore 20.00, al museo Maxxi, in occasione della diciassettesima edizione della Festa del Cinema di Roma 2022, sarà presentato Kordon (Confine), il documentario diretto da Alice Tomassini e prodotto da Vatican Media e Tenderstories. L'ufficio stampa dell'evento è stato curato da Ital Communications di Attilio Lombardi.

Kordon racconta la storia di cinque volontarie Ucraine, che si trovano in una stazione alla periferia di Zahony, e che stanno combattendo una guerra non violenta, facendo da spola tra l’Ucraina e l’Ungheria per ridare speranza a un popolo sotto attacco. Un emozionante ritratto di resistenza, coraggio e solidarietà femminile. Le loro storie si specchiano in quelle degli oltre sette milioni di donne e bambini che sono fuggiti dalla guerra, varcando una linea tanto invisibile quanto concreta come il confine tra due Stati, lasciandosi alle spalle la propria vita. Nel lungometraggio viene sottolineata l'importanza del ruolo delle donne come operatrici di pace di fronte a un mondo che sembra impazzito.

“Due settimane dopo l'inizio della guerra sono partita come volontaria al confine ucraino con l'Ungheria, uno dei principali luoghi di esodo di donne e bambini che hanno dovuto lasciare il loro paese in cerca di un posto più sicuro dove stare - racconta Alice Tomassini, regista e autrice indipendente di documentari - e in quei giorni bui ho avuto l'onore di incontrare centinaia di persone eccezionali. Il documentario Kordon è la storia di cinque donne comuni che fanno qualcosa di straordinario per aiutare un popolo sotto assedio. È un documentario che vuole aumentare la consapevolezza sull'importanza dell'aiuto non violento, ed è un atto di resistenza che intende dare voce al potere delle donne di trascendere il loro dolore e scoprire in sé stesse il coraggio di diventare il principale attore di pace”.

Secondo Paolo Ruffini, Prefetto del Dicastero per la comunicazione della Santa Sede “questo film racconta la guerra con gli occhi velati di lacrime delle donne e dei bambini, di chi non la voleva, non la credeva nemmeno possibile e ci si è trovato immerso, come se il mondo gli fosse caduto addosso.

Di chi combatte a modo suo, senza armi, una guerra che non vede, ma sente, che gli è entrata dentro, ha cambiato ogni cosa e prova a rubargli l’anima, il futuro, la bellezza, l’innocenza. Arriva a trasformare il paesaggio, l’orizzonte, il colore del grano e del cielo, i significati delle parole. Perché c’è un altro fronte, altri confini, che passano per Zahony, e per tanti altri paesini sconosciuti che uniscono luoghi lontani. E ci sono confini che attraversano i nostri cuori, i nostri pensieri, dividono il bene dal male, il presente dal futuro. Confini che si possono attraversare solo con gli occhi del cuore, come fa Kordon, con la purezza dello sguardo di una mamma, cantandoli”.

Per Moreno Zani, fondatore di Tenderstories, “è un onore prendere parte alla diciassettesima edizione della Festa del Cinema di Roma con un documentario che attraverso la vita di cinque donne mette in luce non soltanto la tragicità di un conflitto che stravolge l’esistenza di milioni di persone, ma anche la forza straordinaria della solidarietà, del coraggio e dell’umanità. Nella fase storica in cui ci troviamo il cinema può e deve rappresentare uno strumento per veicolare un’autentica cultura di pace. In questa prospettiva, la riscoperta della bellezza presente in ogni essere umano costituisce il miglior antidoto alla follia della guerra”.


Ultimo aggiornamento: Sabato 15 Ottobre 2022, 12:12
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