Il protagonista, JoJo detto “coniglio” (rabbit), è un bambino tedesco di 10 anni che durante la Seconda Guerra Mondiale sceglie come amico immaginario Hitler, interpretato dallo stesso Waititi. Intanto la madre (Scarlett Johannson), ostile al regime nazista, nasconde una giovane ebrea in soffitta: l’incontro tra i due scatena una satira feroce e commovente.
Questo adattamento non comportava troppi rischi?
Da ebreo, questo progetto le è sembrato necessario?
«Una parte della mia famiglia è anticlericale, un’altra è ebrea osservante, ma a casa mia la gente si divide solo in due categorie: quelli che sono razzisti e quelli che non lo sono, chi ama e chi odia gli altri».
Qual è lo sprone che l’ha spinta a lottare anni per realizzare il film?
«L’idea che tocca agli adulti prendersi cura della nuova generazione a cui affidiamo il mondo i bambini li guardano pensando che abbiano tutte le risposte».
Lei aveva amici immaginari da piccolo?
«No, nessuno, da bambino amavo fare sport e disegnare, ma non sono stato bullizzato come JoJo. Da sempre, però, ho cercato di evitare i conflitti con una risata».
Il momento più emozionante sul set?
«Un bimbo in visita con Make a wish che ci ha persino suggerito una battuta».
Ultimo aggiornamento: Martedì 14 Gennaio 2020, 08:35
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