Johnny Depp: «Il mio film per lottare al fianco delle vittime dell'inquinamento»

Johnny Depp: «Il mio film per lottare al fianco delle vittime dell'inquinamento»

di Alessandra De Tommasi
Alla premiere parigina dei Pirati dei Caraibi ha lanciato il microfono dal palco e poco dopo è stato sollevato dal ruolo di Capitan Sparrow nella saga. Ma questo è solo uno degli episodi pubblici in cui Johnny Depp ha dato prova di non essere del tutto in sé.
Che sia l'effetto dell'alcol o delle droghe non è dato saperlo, ma di fatto non ha partecipato alla promozione del nuovo franchise, Animali fantastici e dove trovarli, prequel di Harry Potter che ha appena iniziato le riprese del terzo film in Brasile. La filosofia, insomma, sembra quella di tenerlo più lontano possibile dalla stampa o di contenerne le dichiarazioni, affiancandolo sempre ai colleghi in modo da arginare possibili danni. È successo anche al Festival di Berlino appena concluso, dove ha presentato Minamata, film che lo vede impegnato anche in veste di produttore. Tratto da una storia vera, denuncia le morti e le malattie generate nell'omonimo villaggio giapponese a causa di una fabbrica adiacente. Nei panni del fotografo Eugene Smith, che ne ha documentato le conseguenze letali, l'attore sembra in cerca di un riscatto anche personale.
«Quando ho letto dell'avvelenamento da mercurio che ancora affligge la zona ha detto mi sono detto che non potevo restare a guardare. Un artista ha un poter enorme e deve metterlo al servizio di un bene superiore per aprire gli occhi alla gente». Quel senso di responsabilità sociale lo ha ispirato a diventare migliore: «Capisco cosa provasse Smith, con mille voci nella testa e un'irrequietezza infinita. Anch'io mi sono sentito così a volte. Tutti affrontiamo grandi problemi quotidiani e ci riguardano come esseri umani, qualunque essi siano, a prescindere che siano legati al clima o a un incendio o ad una malattia. Abbiamo il dovere di agire, come individui, non importa quanto possiamo sentirci piccoli e indifesi».
Peccato che questo manifesto, però, coincida con alcuni sms appena resi pubblici dall'amico Paul Bettany e risalenti nel 2013 in cui il divo avrebbe espresso l'intenzione di annegare e bruciare l'allora moglie Amber Heard. Le accuse reciproche continuano a minare la reputazione di Depp e a distogliere continuamente l'attenzione sugli sforzi che pare stia impiegando per diventare un uomo migliore.

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Ultimo aggiornamento: Lunedì 2 Marzo 2020, 08:20
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