Giorgio Tirabassi: «La regia è stata il mio ruolo più bello». Nelle sale l’opera prima “Il grande salto”, poi in "Freaks out" di Mainetti
di Michela Greco
Cosa dobbiamo aspettarci da Freaks Out?
«Il set è stato faticoso, faceva caldo e c’erano sessioni di trucco da tre ore prima di girare, ma ne è valsa la pena. Sono certo che sarà una bella sorpresa per il cinema italiano, sia per quel che riguarda la storia che per la sua resa visiva, di altissimo livello».
Che bilancio fa, invece, della sua prima esperienza da regista?
«La regia è il ruolo più bello, posso dirlo anche perché ho lavorato con tanti registi, tra cui Mattia Torre, con cui ho condiviso una lunga amicizia e tante esperienze di lavoro. La sua morte è stata una gran perdita, sapeva interpretare la realtà con ironia e sarcasmo, avrebbe scritto cose molto argute sul Covid-19».
A lei sembra che l’esperienza del lockdown ci abbia cambiati?
«Non credo. Anzi, credo che se siamo cambiati, siamo diventati ancora più egoisti e individualisti».
Arriverà presto il secondo film da regista?
«Ho letto romanzi e incontrato storie, ma per ora non ho trovato nulla che mi sembrasse urgente raccontare al cinema. Mi vedrete nell’ultimo film di Goran Paskaljevic Nonostante la nebbia e sto preparando The Boys di Davide Ferrario, sulla reunion di una band prog degli anni ‘80, in cui potrò esprimere anche la mia passione musicale».
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Ultimo aggiornamento: Martedì 29 Settembre 2020, 10:26
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