Giffoni, Amy Adams: "Sono nata qui, all'Italia mi lega tutto. La magia va colta ogni giorno"

Giffoni, Amy Adams: "Sono nata qui, all'Italia mi lega tutto. La magia va colta ogni giorno"

di Alessandra De Tommasi
Con il cappello di paglia e gli occhiali da sole giganti, Amy Adams ha visitato in questi giorni la Costiera Amalfitana con il marito (l'artista Darren Le Gallo) e la figlia, posando divertita per i selfie dei turisti, fino ad arrivare al cuore del viaggio campano, l'incontro con i ragazzi del Festival di Giffoni. Reduce da un anno di successi, da Arrival ad Animali notturni di Tom Ford, si concede una pausa in Italia, il paese che le ha dato i natali (Vicenza, per l'esattezza) e dove ha vissuto per tre anni quando il padre lavorava nell'esercito americano. 

Che cosa la lega all'Italia?
«Tutto, ecco perché ho chiamato mia figlia Aviana, come il paese dove ho vissuto da piccola (Aviano, in provincia di Pordenone, ndr). Ogni volta che ci ritorno mi colpisce lo straordinario senso d'accoglienza e generosità della gente che ti apre le porte di casa e condivide il suo cibo».

Qualche rimpianto nella sua carriera?
«La peggiore esperienza che abbia mai avuto sul set è legata in effetti a un progetto molto popolare di cui non voglio fare il nome. Però da quella fatica immane ho imparato a trovare un equilibrio, per evitare di fare come allora, e cioè tornare a casa esausta e senza alcuna energia da spendere con la mia famiglia».

Insicurezze?
«Ne ho avute molte e per anni non riuscivo a considerarmi un'attrice, finché non sono riuscita a trovare la mia voce. Ero timida, anzi lo sono ancora, e quando mi sono trasferita a New York dalla mia cittadina di provincia qualsiasi cosa mi feriva».

Come sceglie un copione oggi?
«Ne leggo tantissimi e continuo fino a quando non ne trovo uno capace di parlarmi al cuore. In alcuni casi, come Arrival, sapevo che avrei dovuto avere quel ruolo a tutti i costi e ho lottato per averlo, una sensazione analoga provata con Come d'incanto». 

Rifarebbe la svampita principessa Disney?
«Mi piacerebbe, ma sono invecchiata e quindi sarebbe più faticoso, avrei meno energia ma porterei un altro tipo di valore aggiunto, come l'esperienza». 

Crede nella magia che è il tema di quest'edizione del festival?
«Certo, ma quella legata agli attimi quotidiani che hanno il sapore della perfezione. Scappano via in fretta, invece bisognerebbe tenerseli ben stretti come ricordi preziosi».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 19 Luglio 2017, 09:00
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