Gianmarco Tognazzi: «A Torvaianica celebriamo Ugo. Nostro padre e il grande attore»

Gianmarco Tognazzi: «A Torvaianica celebriamo Ugo. Nostro padre e il grande attore»

di Michela Greco

«TrentUgo è una manifestazione che si inserisce tra il trentennale della morte di Ugo e il centesimo anniversario della sua nascita, che si celebrerà l'anno prossimo: era importante per noi dare continuità a un percorso di memoria». A parlare è Gianmarco Tognazzi, che con i fratelli Ricky, Maria Sole e Thomas Robsahm è impegnato a organizzare la manifestazione che omaggia il grande mattatore della commedia italiana Ugo Tognazzi. A Torvaianica una mostra fotografica diffusa dal 1° al 31 agosto, una mostra fotografica per raccontare la storia del Torneo Tognazzi, lo storico appuntamento tennistico che riuniva grandi personaggi dello spettacolo e dello sport, un'iniziativa culinaria ("Il mese dell'abbuffone") nei ristoranti del luogo e tre giorni di festival cinematografico (dal 20 al 22 agosto) con relativi premi.

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Oltre a essere un grandissimo attore, Ugo Tognazzi era un uomo che sapeva creare comunità. «Ciò che più amava era stare insieme agli altri, lo faceva per sé, ma ne gioivano tutti, è quello che io chiamo 'Ugoismo'. Riusciva a riunire persone di cinema, teatro, tv, sport e giornalismo, ma erano tempi in cui si stava più insieme, oggi invece con la tecnologia anziché evolverci ci siamo alienati».

Che film sceglierebbe per introdurre un giovane al mondo di Ugo Tognazzi?
«Impossibile sceglierne uno solo, ha fatto oltre 150 film e il suo percorso rispecchia un ricchissimo panorama interpretativo e una gran crescita personale.

Ha avuto tanti "periodi", in coppia con Vianello, la commedia all'italiana, il premio a Cannes con La tragedia di un uomo ridicolo, il sodalizio con Ferreri. Non si può scegliere, come fai sbagli».

Le sembra di non avere capito, da ragazzo, qualcosa di Ugo che ha capito poi nel tempo?
«Era una persona chiara e onesta, nei pregi e nei difetti, era difficile non capirlo. L'unico periodo di incomprensione è stato nell'adolescenza, il che è normale, ma essendo io provocatore e testardo ho portato l'incomprensione a durare di più».

Prossimamente la vedremo nella black comedy I cassamortari di Claudio Amendola, che personaggio sarà?
«Sono uno dei fratelli che gestisce un'agenzia di pompe funebri, quello che trucca i cadaveri, che tiene formalmente vivi i morti. È un film che parla anche della spettacolarizzazione della morte. Dovrebbe uscire il 2 novembre, vedremo se si potrà».


Ultimo aggiornamento: Venerdì 30 Luglio 2021, 13:31
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