Giacomo Ferrara, protagonista di "Grazie ragazzi" con Antonio Albanese: «Il carcere e il teatro che ci salva»

Ferrara racconta il film di Riccardo Milani: "Spadino? Una svolta alla mia vita"

Giacomo Ferrara, protagonista di "Grazie ragazzi" con Antonio Albanese: «Il carcere e il teatro che ci salva»

di Valerio Di Marco

Vrazie Ragazzi, commedia di Riccardo Milani con Antonio Albanese, esce al cinema il 12 gennaio ed è una storia carceraria sull'importanza del teatro e della cultura come ancore di salvezza. Tra i protagonisti anche Giacomo Ferrara, che nel film interpreta Aziz, un detenuto di origini libiche.


Com'è stata l'esperienza sul set?
«Bellissima. Riccardo ha creato un gruppo unito, giocava con noi ed era apertissimo a ogni nostra idea. Antonio poi, un capocomico eccezionale».


Il film è anche una riflessione sul ruolo sociale del teatro.
«Sì, attraverso di esso i nostri personaggi trovano un modo bello di vedere le cose e imboccano un percorso che gli farà bene».


Lo spettacolo che portate in scena è Aspettando Godot. Lei l'ha mai recitato davvero?
«Ne portai un brano al provino dell'accademia, ma non mi presero.

Recitarlo adesso in un film è un po' come un cerchio che si chiude. Tra l'altro, a proposito di cerchi che si chiudono, il primo set cinematografico che vidi fu La guerra degli Antò proprio di Milani, girato in Abruzzo non lontano dall'hotel di proprietà della mia famiglia».


Fu lì che decise di diventare attore?
«Non proprio, ma comunque da piccolo, nel prendere parte agli spettacoli di animazione e cabaret all'interno del nostro albergo. Fu come una chiamata e decisi allora che avrei studiato recitazione».


Quali differenze ci sono tra teatro, cinema e serie TV?
«Il teatro è un'esperienza nuova ogni giorno; il cinema è la magia di entrare in sala perché un film visto al cinema è tutta un'altra cosa; mentre la serie TV è una sfida perché devi sempre tirare fuori qualcosa di nuovo dal tuo personaggio».


Del resto il grande pubblico l'ha conosciuta per la sua interpretazione di Spadino nella serie Suburra.
«Un'esperienza importantissima. Da lì la mia vita è cambiata».
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Ultimo aggiornamento: Venerdì 13 Gennaio 2023, 08:29
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