Genitori quasi perfetti, nevrosi e manie di padri e madri ai tempi di WhatsApp

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di Paolo Travisi
Una festa di compleanno, quella del proprio figlio, a cui partecipano genitori che non si conoscono, ognuno con le loro peculiarità ed incasellati in una categoria: il buonista, l’alternativo, l’indifferente, il vegano e così via. Genitori quasi perfetti (al cinema dal 28 agosto) di Laura Chiossone, è lo specchio di madri e padri ai tempi di WhatsApp: tempestati di messaggi nelle chat di gruppo, incapaci di relazionarsi con gli adulti in modo sereno, ma desiderosi di partecipare sempre e comunque ad eventi riservati ai più piccoli, per il bene dei propri figli.

La commedia diretta dalla regista Laura Chiossone, alla sua seconda regia per il cinema, con Anna Foglietta, Paolo Calabresi, Lucia Muscino, Elena Radonicich, tra i protagonisti, è uno di quei film che costringe lo spettatore a guardarsi allo specchio, o meglio dentro, alla ricerca dei punti di contatto tra i personaggi sullo schermo e se stessi. E lo fa col sorriso dolce e amaro, tipico della buona commedia italiana. 

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“Io nella realtà ho 4 figli” dice Paolo Calabresi in conferenza stampa che nel film fa la parte di un intellettuale che cita la Nouvelle Vague francese ed il cinema giapponese “in media ogni classe ha 25 bambini, ognuno di loro ha il diritto di fare la festa, quindi 125 feste per ogni bambino durante gli anni delle elementari, moltiplicato per quattro sono 500 feste. Ma io le ho vissute di striscio perché furbescamente inventavo impegni professionali, ed assistevo allo sfacelo e tristezze dei genitori, quindi cercavo sempre di fuggire prima. I genitori del film sono disperati, usano i bambini per nascondere le loro frustrazioni e da questo nasce una comicità amara, che fa ridere”.

La protagonista, attorno a cui ruota tutta l’azione del film, è Anna Foglietta, mamma separata, attenta ed apprensiva che a proposito dei genitori imperfetti dice: "nell’imperfezione c’è la saggezza, ho capito sulla mia pelle che tentare di essere giusta agli occhi degli altri, del proprio figlio, sfocia nella frustrazione, meglio essere istintivi e cedere all’animale che abbiamo dentro. Ci sentiamo sempre osservati e questo potrebbe farci sentire infelici”. A dirigere questa coralità di bravi interpreti, Laura Chiossone, che racconta dei molteplici toni del film, da commedia a dramma fino al finale in musical.

“Ho messo un pò di me in tutti i personaggi, perché noi umani siamo fatti di molti toni, quindi il film parte commedia e poi degenera, svelando le maschere borghesi di questi personaggi, di noi umani, mostruosi e tenerissimi. Io ho due figli, ma alle feste dei compleanni mando il nonno, che si sa comportare, invece io tendo a fare da tappezzeria e nello sforzo di socializzare dico cose fuori luogo. Mentre nelle mie feste di compleanno, cerco di fare degli spettacoli, non c’è l’animatore, facciamo tutto da noi, compresi i giochi”.

Laura Mascino, invece, nel film è vegana, salutista, all’apparenza aperta nei confronti di tutti, ma poi la prima a puntare il dito e giudicare. “E’ da tutta la vita che cerco le istruzioni d’uso, ognuno sceglie la sua via e cerchiamo di essere tolleranti, mentre il mio personaggio non è tollerante nei confronti dell’educazione impartita da altri, perché è convinta di aver trovato la strada migliore, e come sempre accade a chi pensa di avere ogni certezza, si scontra con un tir”.

“Ma Genitori quasi perfetti, non è rivolto solo a chi ha figli - precisa la regista - ma parla agli adulti che mettono in scena loro stessi, innescando una sorta di competizione sociale, amplificata dai social. E’ stata un’occasione per mettere a confronto persone con estrazioni sociali diverse. Persone che se vanno oltre le chat di gruppo, possono scoprire vicinanze inaspettate”. Senza svelare il finale, si può dire però che gli ultimi minuti sono una sequenza da musical in cui Anna Foglietta, balla e canta per la strada. “La regista ha esaudito un mio sogno, cantare e ballare in un film è catartico, io lo uso spesso in privato con i miei figli, mettendo le mie canzoni preferite, è un’energia sana che si libera e crea connessioni con i figli. Tutto il finale ha una speranza, ma anche un insegnamento, quello di concedersi il lusso di un momento solo per noi”.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 24 Luglio 2019, 16:54
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