Salvatores: «Dal teatro al cinema, il mio Comedians è diventato più dark»

Salvatores: «Dal teatro al cinema, il mio Comedians è diventato più dark»

di Michela Greco

È più giusto seguire le ragioni dell'arte o quelle del successo? Gabriele Salvatores ci pone questa domanda 36 anni dopo aver portato in scena a teatro Comedians di Trevor Griffiths con attori come Claudio Bisio, Paolo Rossi e Silvio Orlando, mentre ripropone quella stessa indagine sulla comicità, ma sotto forma di film (nei cinema da giovedì). Stavolta nel cast c'è Natalino Balasso, maestro – più di vita che di risate - di sei aspiranti comici (Ale e Franz, Marco Bonadei, Giulio Pranno, Walter Leonardi, Vincenzo Zampa) che seguono un corso nel tempo lasciato libero dalla fabbrica o dall'agenzia immobiliare. Stanno per mettersi finalmente alla prova in un club davanti a un talent scout (Christian De Sica), promotore di una visione commerciale che fa a botte con quella del loro mentore, che invece predica prima di tutto il rispetto ed esorta a "osare per cambiare la situazione".

"Nel 1985 eravamo giovani, anarchici, affamati di farci vedere e far ridere. Dopo tutti questi anni ho scoperto il dark side del testo di Griffiths, la sua parte più riflessiva e malinconica, quella di chi fa i conti con la vita sognando la visibilità", ha detto Salvatores, che con l'avvento del Covid ha messo in pausa un progetto di film in costume e puntato su una nuova versione di Comedians, che poteva girare facilmente tra quattro mura.

Un modo per riflettere sull'uso degli stereotipi, sul politicamente corretto – "guardate cos'è successo col MeToo, un'istanza nata giusta che sta diventando ridicola", dice il regista – sui rischi del ridere delle disgrazie degli altri. E mentre De Sica rivendica il suo ruolo nel film e nella carriera - "Il mio personaggio non dice stronzate. Agli aspiranti comedians dice 'io non cerco filosofi, ma comici che mi facciano fare una risata'. Io stesso ho seguito questa strada e mi è andata bene" –, Salvatores rivendica la scelta di portare il film in sala a ridosso dell'estate: "È importante uscire ora al cinema. Ho avuto una bella carriera e penso si debba restituire qualcosa ogni tanto. I cinema sono aperti e non chiuderanno mai, perché solo nelle sale ci abbandoniamo a un viaggio durante il quale, per due ore, si sospende la realtà".


Ultimo aggiornamento: Martedì 8 Giugno 2021, 07:50
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