Filippo Timi: «Io, cinghiale trasformato in una signora da Favola»

Filippo Timi: «Io, cinghiale trasformato in una signora da Favola»

di Michela Greco
ROMA – “I tacchi alti? Sono una cosa faticosissima! Chapeau alle donne che li portano spesso per giornate intere”. Con tanto di parrucca, scarpe femminili e vestiti sgargianti, Filippo Timi si è trasformato nella signora Fairytale per Favola, film diretto dal suo compagno Sebastiano Mauri e in arrivo al cinema come evento speciale il 25, 26 e 27 giugno. Immerso nell’America degli anni ’50, visibile in scorcio dalla finestra del suo appartamento coloratissimo, l’attore che interpretò Mussolini in Vincere mette in scena la storia di una donna sottomessa alle regole rigide di un mondo maschile. Quello in cui il posto della donna è la cucina, luogo da cui deve affannarsi a corrispondere alle aspettative del suo uomo senza pretendere di averne di sue. Mrs Fairytale incontra ogni giorno la sua amica Mrs Emerald (Lucia Mascino) per inscenare un rituale di rispettabilità borghese che verrà però travolto da un tumulto, tra un omicidio e un cambio di sesso.


Timi, sente di avere qualcosa in comune col suo personaggio?
Quando ero piccolo mi capitava di vestirmi da donna, con la sigaretta che pendeva dalla bocca, ma la verità è che sono un cinghiale umbro e con Favola ho sperimentato una grande trasformazione.


Come è stato vestire abiti femminili?
Sono un uomo che si fa poco la barba, che la mattina è pronto in pochi minuti con un jeans e una maglia, qui ho dovuto mettermi dei vestiti ingombranti e camminare sui tacchi con i miei piedi taglia 47. Per fortuna da piccolo ho fatto pattinaggio artistico, mi ha aiutato molto.


Favola dice molto sul rapporto tra i sessi...
C'è tutto l'immaginario anni Cinquanta, un’epoca in cui le pubblicità proponevano slogan del tipo “Più la donna fatica in casa, più è bella agli occhi del marito”. Da allora sono stati fatti molti passi avanti, ma c'è ancora molto da fare per arrivare alla parità. Basta vedere quante donne ci sono al potere: troppo poche.


Proprio in questi giorni un ministro ha detto che non esistono le coppie arcobaleno…
Questo film capita a fagiolo per rivendicare la propria identità in nome dell’amore. Ahimé c’è chi dice che le famiglie arcobaleno non esistono, ma sono una realtà, più di centomila. Favola è anche un inno a tutto questo e alla rivendicazione del femminile, sono contento che esca proprio ora.


So che sta preparando il suo nuovo spettacolo teatrale.
Sì, sarò in scena il prossimo autunno con la pièce che ho scritto, dirigerò e interpreterò. Racconto la storia di un cavaliere perugino del 1600 che va in battaglia.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 15 Giugno 2018, 09:40
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