Festival di Cannes 2022, le pagelle di Leggo: promossi e bocciati

Festival di Cannes 2022, le pagelle di Leggo: promossi e bocciati

di alessandra de tommasi

Frecce tricolori, droni, fuochi d’artificio e… Maneskin: l’edizione 2022 del Festival di Cannes, che per certi versi ricorda quella del Quater Quell degli Hunger Games (entrambe celebrano, non a caso, i 75 anni di storia), segna il ritorno di stravaganze ed eccessi. Anche e soprattutto grazie alla presenza – tanto sospirata – dei divi hollywoodiani, grandi assenti lo scorso anno.

I film, invece, presentano spesso e volentieri la solita gravitas di cui l’evento si fregia.

Fortunatamente a bilanciare le lunghe maratone in sala ci pensano gli eventi collaterali. Molto più che semplici cornici, offrono una visione più ampia della fabbrica dei sogni nota come settima arte. E a volte - come nel caso di Chopard e Julia Roberts, Bulgari con Paolo Sorrentino o Magnum con Kylie Minogue – riescono ad attirare un parterre che invece langue su altri fronti.

Se si esclude la star di Pretty Woman, infatti, l’unico, vero divo senza tempo presente all’evento resta (fuori concorso) Tom Cruise con il suo Top Gun: Maverick, attualmente nelle sale italiane.

Tante, troppe starlette della rete, con milioni di follower e spesso scarsi contenuti: influencer, blogger, content creator, gamer e affini si contendono i flash dei fotografi sul tapis rouge della Croisette. Reclame viventi di brand più o meno noti, sono l’equivalente di un cartellone pubblicitario o di uno spot TV, ma dal vivo.

Anche se le piattaforme sono ancora bandite, il Festival ha suggellato una partnership con TikTok per stare al passo con i click e guadagnare visibilità verso un pubblico più giovane e meno selettivo. Khaby Lame, uno dei paladini del social media, ha partecipato alla giuria di premiazione dei corti con un’agenda fitta di appuntamenti almeno quanto quella di Brad Pitt negli anni d’oro.


Ecco, allora, il consueto bilancio pop e semiserio, ad insindacabile parere di Leggo, su questa manifestazione dai tratti peculiari, bizzarri e (desolè) a volte fuori dal mondo.

MANESKIN - voto 10: Ormai in cima al mondo, a tutte le latitudini possibili, i Maneskin fanno parte della colonna sonora del biopic Elvis di Baz Luhrmann e stregano non solo il tapis rouge ma anche gli invitati al mega party sulla spiaggia con un’esibizione dal vivo a dir poco indimenticabile. Non sbagliano un colpo – Supermodel

IL BARBIERE COMPLOTTISTA - voto 10 : Valerio Ferrara è l’unico regista in erba selezionato nella sezione Cinef, quella che raggruppa gli studenti delle scuole di cinema da tutto il mondo. Il suo corto si è aggiudicato il primo posto, confermando l’eccellenza tricolore nella settima arte – Largo ai giovani!

VIOLA DAVIS - voto 10: Il Premio Oscar ha ricevuto il Women in motion award 2022 per il contributo nel mondo dell’audiovisiva. Nata povera, cresciuta poverissima, ha ribaltato le sue sorti grazie alla capacità di metterci sempre e comunque. Non si rifugia sotto la bandiera del politically correct ma sposa con concretezza la causa dell’inclusività – Divina

THE DPA SUITE - voto 9: Questo scrigno sapientemente custodito nel JW Marriott Hotel è l’angolo delle coccole delle celebrity. Nessuna stella riesce a resistere a scoprire le meraviglie provenienti da tutte le parti del mondo in tema di viaggi, tendenze di livestyle, trattamenti di bellezza e prodotti artigianali. – Super!

ITALIANE DO IT BETTER - voto 8,5: Anche se lontani dalla tanta agognata parità, la presenza di due artiste italiane in giuria (Jasmine Trinca e Valeria Golino) fa davvero ben sperare. Attrici, registe e produttrici, sono l’icona del cambiamento che avanza – Girl power

LEE JUNG-JAE - voto 8,5: Un eccellente debutto alla regia con Hunt per il protagonista della serie cult Netflix Squid Game. In questo crime politico al cardiopalma si trova dietro e davanti la macchina da presa. Presenza acclamatissima dal pubblico, si è dimostrato sempre cordiale, affabile e generoso, a dispetto della barriera linguistica – Da podio

AMERICAN PAVILION - voto 8: Mentre l’Italian Pavilion ha tagliato drasticamente gli appuntamenti quotidiani, l’AmPav è tornato dopo un anno di assenza ancora più in forze con alcuni dei talk più interessanti del festival, da Eva Longoria a Viggo Mortensen – Orgoglio a stelle e strisce

MADS MIKKELSEN - voto 8: Vince decisamente il premio simpatia dell’anno perché fa tanto paura sullo schermo quanto ridere dal vivo. Protagonista dei talk del Festival, si concede con grande autoironia, anche se il privato è assolutamente off limits – Dategli una comedy

ANNE HATHAWAY - voto 6,5: A dispetto dell’ottimo film in cui è protagonista (Armageddon time) l’ex principessa di Genovia continua a confermare l’aria da perfettina puntigliosa. A parte la parentesi di commozione nel ricordare la suocera, appare sempre impostata e rigida. Sorride solo nel nuovo spot Bulgari diretto da Paolo Sorrentino, ma con tutti quei diamanti al collo a chi verrebbe di mettere il broncio al suo posto? – Anche meno

LEA SEYDOUX - voto 6: Nel suo mondo autoreferenziale, la diva francese appare sempre più scollata dalla realtà, incapace di suscitare empatia negli interlocutori e perennemente annoiata. Il talento, invece, resta innegabile, per quanto sopravvalutato – Demodè

RITHY PANH - voto 5: Il presidente della neonata giuria di concorso TikTok si dimette a causa delle ingerenze continue della piattaforma quindi merita un 10 per onestà intellettuale e un 5 per ingenuità, perché avrebbe potuto prevedere l’esito dell’iniziativa. Un 5 se lo merita anche l’organizzazione perché questo mezzo flop non mette certo in buona luce l’iniziativa - Libertè?

LE SPILLE DORATE - voto 4: L’ennesima declinazione del sofisticato umorismo francese arriva con la spilla dorata elargita in dotazione con i badge di riconoscimento. Ognuno di questi accessori dalle dimensioni poco discrete reca una scritta. Fa meno ridere delle barzellette del Cucciolone ma potrebbe competere con la profondità di un tronista perché in realtà si fa beffa degli stessi accreditati. In pratica si parte dal presupposto che i partecipanti siano scrocconi perditempo pronti a depredare il patrimonio francese (nello specifico il festival), incompetenti, cialtroni e parassiti – Benvenuto con (caduta di) stile

GLI ATTACCHI HACKER - voto 3: Il sistema di prenotazioni dei biglietti online, in teoria un’eccellente salta-fila, continua a disattendere le aspettative. Server in panne, scuse discutibili e persino leggende metropolitane su presunti boicottaggi online da parte dei russi. Neppure in questo caso il risparmio è guadagno – CHEAP IS NOT THE NEW SEXY

L’ECOLOGIA DI FACCIATA - voto 3: Il festival si professa green con i soldi degli accreditati. Impone una compensazione economica per le emissioni di carbonio emesse con gli spostamenti dei partecipanti, a cui non offre più neppure la consueta sacca portadocumenti. Poi però sfoggia le frecce tricolori francesi per Top Gun e accoglie yatch e jet privati come se fossero essenziali alla salvaguardia della specie vip - CONTRADDIZIONI


Ultimo aggiornamento: Giovedì 26 Maggio 2022, 23:55
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