Ezio Greggio: «Nel mio festival nessun limite alla commedia, perché la realtà è scomoda. Il piccolo Enea? Lo rifarei»

Il conduttore e attore presenta il festival di Montecarlo

Ezio Greggio: «Nel mio festival nessun limite alla commedia, perché la realtà è scomoda. Il piccolo Enea? Lo rifarei»

di Paolo Travisi

Ezio Greggio festeggia 20 anni del MonteCarlo Film Festival de la Comédie, evento dedicato alla commedia, ideato da lui stesso, che nel corso di questi due decenni, ha portato grandi nomi internazionali sul palcoscenico del Principato di Monaco. In questa edizione, dal 24 al 29 aprile, a presiedere la giuria ci sarà Giancarlo Giannini e tra gli ospiti internazionali il regista Costa-Gavras e l’attrice premio Oscar Mira Sorvino, oltre a tanti attori di casa nostra, ma soprattutto tanti film.


Quali saranno i pezzi forti di questa edizione?
«Film che provengono da paesi non tradizionalmente vicini alla commedia, come Canada, Danimarca, Argentina, addirittura dall’Ucraina, mentre in giuria avremo Giancarlo Giannini, che prosegue la tradizione dei grandi nomi, da Monicelli a Kusturica».


Il film ucraino è un messaggio importante?
«È una produzione ucraina del 2022, ma oltre la storia è importante che attori, registi, troupe in un momento così complicato abbiano continuato a combattere anche con il cinema».


Dove sta andando la commedia oggi?
«La commedia non è solo comicità, ma affronti temi, come la fratellanza, la morte, la politica, per questo non può essere politicamente corretta. Non si può essere divertenti dicendo cose corrette, perché la verità è sempre scomoda.

Il nostro è un festival dissacrante».


Nel 2024 compirà 70 anni. Cosa vorrà regalarsi?
«Di regali me ne sono fatti molti, ma di sogni nel cassetto ne ho ancora molti. Ci sono progetti, due molto solidi, ma non posso parlarne».


Tra questi sarebbe bello Yuppies 3, per chiudere il cerchio a quasi 40 anni dal primo?
«Lo farei, ma lo yuppismo non c’è più, si potrebbe pensare a una storia toccante oppure divertente come “Una notte da leoni”, ma Aurelio De Laurentiis direbbe che oggi lui si occupa solo di calcio e non potrebbe lavorare con 4 pensionati come Greggio, Calà, De Sica e Boldi».


Argomento serio. Rifarebbe l’appello per Enea, il bimbo abbandonato?
«Assolutamente sì. Il professor Mosca ha salvato circa 200 mila bambini e sa quando deve fare un annuncio e chiedere aiuto. Io sono pro-adozioni e amico di molte famiglie, per cui non ho motivo di scusarmi, perché la mia coscienza mi ha portato a fare un gesto umanitario, con la volontà di aiutare un bimbo e una mamma. Tanti tribunali dei minori si sono espressi in modo non positivo nei confronti del Mangiagalli, se invece fossero più veloci nel rispondere in alcune occasioni aiuterebbero chi sta in trincea».


Ultimo aggiornamento: Venerdì 21 Aprile 2023, 08:26
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