Exuvia, l'esordio al cinema di Leonardo Silvestri: «Racconto l'insicurezza e la ricerca della felicità»

Il 2 dicembre la proiezione esclusiva del film al cinema Aquila di Roma

Exuvia, l'esordio al cinema di Leonardo Silvestri: «Racconto l'insicurezza e la ricerca della felicità»

La forza di un sogno. Leonardo Silvestri, attore romano, esordisce al cinema con la sua prima opera, di cui è interprete, ma anche produttore, regista e scrittore. "Exuvia" sarà trasmesso il 2 dicembre, in una proiezione esclusiva (inizio ore 20) al cinema Aquila di Roma e distribuito su Amazon Prime. 

Come hai iniziato questo percorso?
Mi sono dedicato un po’ a tutto ciò di cui c’era bisogno per la realizzazione di questa opera, è stato un po’ come dice mia nonna, "Necessità fa virtù", perché avevo questa necessità, anzi forse proprio urgenza o malattia come la chiamo io, di fare cinema e raccontare questa storia perché parla di me, del mio passato, ma non solo, anche il passato, il presente e il futuro di tutti coloro che si sono ritrovati a fare i conti con se stessi, cercando di capire che tipo di persona diventeranno, ma ancora più importante, che tipo di persona vorrebbero diventare.

Perché il titolo Exuvia?
Devo ammettere che quando io e Greta Salvati, co-sceneggiatrice e poi aiuto regia, eravamo nella fase finale della scrittura, non riuscivamo a trovare un titolo che ci accontentasse, poi uscì l’album Exuvia di Caparezza e li abbiamo avuto l’illuminazione, sentire Caparezza raccontare del suo album ci sembrava proprio che parlasse a noi e del nostro film. Abbiamo provato anche a contattarlo, ma ovviamente come succede con i grandi artisti non è mai facile.
Detto questo, comunque, in ogni caso ci siamo appropriati di questo titolo che per chi non lo sapesse deriva dal latino, e l’exuvia è il resto di un esoscheletro dopo la muta di un insetto, simboleggia un processo di evoluzione, di cambiamento, che gli insetti subiscono e metaforicamente volevamo raccontare il fatto che a volte, specialmente a quell’età, 20/23 anni quando si finiscono gli studi e si inizia a entrare nel mondo del lavoro, per cambiare, c’è bisogno di abbandonare quello che si era prima, per divenire qualcosa di diverso.

Se migliore o peggiore non lo sappiamo però, il film parla proprio di questa insicurezza, di questa mancanza di una strada giusta davanti a sè, la ricerca di cosa ci fa sentire felici e perseguirla.

Praticamente un po’ come hai fatto anche tu intraprendendo questo percorso artistico.
Esattamente, infatti il film parla proprio di noi, delle nostre frustrazioni, delle nostre paure, delle nostre insicurezze e devo ammettere che vedere i nostri personaggi prendere vita, in uno schermo in un cinema, particolarmente al festival di Catania di quest’anno dove ora siamo tutt’ora in concorso è stata una delle emozioni più belle della mia vita.


Ultimo aggiornamento: Martedì 29 Novembre 2022, 19:11
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