Eleonora Trezza, baby star del cinema italiano: «Papà mi ha cresciuto a pane e film, sogno di lavorare con Verdone»

Eleonora Trezza, baby star del cinema italiano: «Papà mi ha cresciuto a pane e film, sogno di lavorare con Verdone»

di Valerio Salviani

Come è nata la passione per il cinema?
A trasmettermela è stato soprattutto mio papà Daniele, che sin da quando ero piccola mi ha cresciuta con film come “Il Gladiatore”, “Nuovo Cinema Paradiso” o “Kill Bill”. Tutti film che mi hanno fatto innamorare di questo mondo e che mi hanno fatto entrare in testa l'idea di entrare in questo mondo.

Hai cominciato presto ad avere a che fare con questo mondo?
Finito il liceo a Sora, la mia città, mi sono trasferita a Roma e mi sono laureata in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali. Nel frattempo portavo avanti alcuni corsi di recitazione. Ho cominciato prendendo parte ad alcuni spot pubblicitari e cortometraggi. La prima grande occasione è arrivata con il film “È per il tuo bene”, diretto da Rolando Ravello.

Qui hai capito che potevi trasformare la tua passione in lavoro?
Sì, da qui ho cominciato a dedicarmi al cento percento a questo mestiere. Ho collaborato con grandi attori come Vincenzo Salemme ,Valentina Lodovini, Claudia Pandolfi e Marco Giallini, dai quali ho tratto tanti insegnamenti.

Si puo' dire che il cinema è la tua vita, quindi?
Esatto, amo il cinema. Quando sono triste o arrabbiata mi guardo un film. Per me è magia. E vorrei farne parte perché mi piacerebbe dare agli altri quella stessa gioia che provo io.

Qual è stato il tuo ultimo lavoro?
Recentemente ho partecipato a “La Caccia”, film di Marco Bocci che è adesso nei cinema, un'altra esperienza meravigliosa. Marco Bocci è un grande professionista. Lo conoscevo come attore, ma scoprirlo nel ruolo di regista è stata un'ispirazione. Sa dare l'indicazione giusta all'attore e sa guidarti nell'emozione giusta della scena, conoscendo bene le dinamiche che si affrontano stando davanti alla telecamera. Si tratta di un progetto nel quale, seppur ho un ruolo molto piccolo, ci tengo tanto perché l'ho vissuto con più consapevolezza rispetto al primo, che avevo affrontato più come un sogno.

In famiglia non sei l'unica che lavora in questo mondo.
Mio fratello Mattia Trezza è un regista e sceneggiatore esordiente. Con lui mi confronto spesso e quando scrive, mi cimento con la parte più creativa dei suoi progetti. Mi piace capire come si scrive una sceneggiatura, come nasce una scena. Ho partecipato anche a progetti scritti da lui, in particolare il suo ultimo progetto “Tra le 7 e le 8”, nel quale interpreto me stessa perché parla proprio della nostra famiglia.

Interpretare se stessi com'è?
Decisamente più difficile, paradossalmente.

Quando ti arriva un personaggio, hai la possibilità di metterci del tutto e ruotare attorno a quella figura. Mi sono dovuta guardare da fuori.

Artista tu, artista il tuo ragazzo. Ci racconti com'è il rapporto con il tuo fidanzato Carl Brave?
Anche lui ama il cinema e condividere la passione è una fortuna. La mia vita ruota sempre attorno al cinema.

Qual è il tuo sogno più grande?
Sogno di lavorare con Carlo Verdone, lui è uno dei motivi per cui faccio questo lavoro. Ogni volta che guardavo un suo film il mio cuore esplodeva. Mi faceva entrare in un sogno. I suoi film sono stati gioia nei momenti tristi. Inoltre credo che lui abbia una creatività fuori dagli schemi. Spesso immagino di impersonare sua figlia in un film. Ho già in mente la scena in cui lui mi racconta della sua vita fantastica e io lo riporto un po' nella realtà o gli spiego i social.

Come ti vedi nel futuro?
Sono consapevole di dover costruire ancora la mia strada nel mondo del cinema. Spero di continuare ad avere questa tenacia verso l'obiettivo e di ottenere i ruoli dei miei sogni. So che serve tanto impegno e studio. E spero di non perdere mai la gioia nel fare questo lavoro, che è la sua essenza.


Ultimo aggiornamento: Venerdì 19 Maggio 2023, 19:53
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