Dogman, la perdita dell'innocenza secondo Garrone: «Ma non è la storia del canaro»

Dogman, la perdita dell'innocenza secondo Garrone: «Ma non è la storia del canaro»

di Michela Greco
«Racconto l’incubo di chi ha un’indole pacifica ma, senza volerlo e senza poterlo impedire, resta incastrato in un meccanismo di violenza». Matteo Garrone torna in concorso a Cannes con il folgorante Dogman, la storia di Marcello, uomo mite che adora la figlia e i cani di cui si prende cura nella sua toeletta, e della sua trasformazione in violento vendicatore dopo un’escalation di sopraffazioni subite.

Vive in una periferia sospesa e viene tormentato ogni giorno dal suo amico Simoncino, ex pugile cocainomane, il terrore del quartiere. Lo spunto della storia deriva dalla famosa vicenda del Canaro della Magliana, ma Garrone vuole sgombrare il campo dagli equivoci:

«Quello è stato solo un punto di partenza, il film prende presto una strada autonoma. Non avevo nessun interesse a ricostruire i fatti per come si dice che siano andati». Infatti Dogman vola molto più in alto della cronaca: tratteggia un villaggio desolato, dimenticato, senza regole, dove l’unico barlume di umanità è dato dai flebili legami di amicizia tra vicini di negozio e dall’amore incondizionato di Marcello per i cani. La sua parabola verso la perdita dell’innocenza è un percorso doloroso di fango, sangue e disperazione, in cui persone e animali si scambiano spesso i ruoli. Dove le bestie non sono necessariamente quelle a quattro zampe.

«Ho iniziato a scrivere questa storia 12 anni fa - ha raccontato il regista, gia’ vincitore di due Grand Prix sulla Croisette - ed è progressivamente cambiata con me e i miei interessi. Sono felice di non averla girata prima di Gomorra, quando ancora non ero padre: non sarei stato capace di raccontare il rapporto padre-figlia». Ci è riuscito invece l’attore-rivelazione Marcello Fonte, in cui il cineasta ha visto “un Buster Keaton moderno, con le necessarie sfumature di dolcezza e umanità”, che ha duettato meravigliosamente con Edoardo Pesce, irriconoscibile e intensissimo in un ruolo brutale che ha richiesto mesi di allenamento in palestra e lunghe sedute di trucco.
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Ultimo aggiornamento: Giovedì 17 Maggio 2018, 08:46
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