Sos cinema, teatri e concerti: «Ripartire in sicurezza si può»

Sos cinema, teatri e concerti: «Ripartire in sicurezza si può»

di Claudio Fabretti
ROMA - Prove tecniche di fase 2 anche per gli spettacoli. C'è attesa per il 15 giugno, data individuata dal premier Conte per la riapertura di cinema e teatri. Ma la crisi è stata pesante e ha messo in ginocchio l'intero comparto, fermo, di fatto, dallo scorso marzo. La cancellazione di quasi tutti i principali eventi estivi (ultimo, Rock in Roma) e il rinvio di molti appuntamenti al 2021 rischia di costare carissimo a un settore che già solitamente non è molto considerato nelle manovre economiche.

I primi a ripartire saranno i musei, la cui riapertura è prevista dal 18 maggio. Ma senza file all'ingresso e con percorsi a senso unico, oltre ad apposita segnaletica per guidare i visitatori e dispenser per i disinfettanti sparsi nelle sale e agli ingressi. Per i visitatori e il personale sarà obbligatoria la mascherina.

Dal 15 giugno, invece, l'attesa riapertura di cinema e teatri: vi si potrà andare solo con posti pre-assegnati e con misure stringenti per quanto riguarda la disposizione degli spettatori (si occuperà solo una poltrona ogni due e comunque non su tutte le file). Resta l'incognita di chi potrà permettersi di aprire con queste limitazioni. Nel frattempo, proseguono le attività in streaming, dalle prime visioni cinematografiche (come il recente Favolacce) a campagne web come #iorestoacasa. «Mi sto impegnando 24 ore al giorno per il cinema, non lasceremo indietro nessuno», ha garantito il ministro della Cultura, Dario Franceschini, in occasione dei David di Donatello.

Sarà invece un'estate senza feste e balli: le discoteche - anche quelle all'aperto - dovranno restare chiuse.
Intanto però c'è già chi fa la conta dei danni. La musica, ad esempio, dovrà rinunciare a tutti i grandi eventi del 2020. Secondo Assomusica, le perdite, solo per l'estate, oscilleranno intorno ai 350 milioni di euro. «Per 12 mesi i grandi eventi non potranno essere svolti - sottolinea Claudio Trotta di Barley Arts - Ma in Italia quegli eventi sono una minoranza. Non c'è un motivo al mondo per cui uno spettacolo a norma non possa riaprire».
In attesa di risposte dalle istituzioni, il mondo dello spettacolo scalda i motori: non farsi trovare pronti alla ripartenza, stavolta, potrebbe essere fatale.
Ultimo aggiornamento: Martedì 19 Maggio 2020, 09:42
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