Da Leo a Borghi, da Papaleo ad Albanese: parata di stelle a Sorrento

Da Leo a Borghi, da Papaleo ad Albanese: parata di stelle a Sorrento

di Alessandra De Tommasi

ALESSANDRO BORGHI

«Non è un film, ma un’esperienza di vita che mi ha insegnato tanto, mungitura delle mucche incluse, e mi ha regalato di nuovo del tempo sul set con il mio amico fraterno Luca Marinelli»: alle Giornate di cinema di Sorrento, Alessandro Borghi è un fiume in piena quando racconta il film Le otto montagne, premio della giuria al Festival di Cannes. Tratto dal romanzo del Premio Strega Paolo Cognetti, è la storia di un’amicizia ad alta quota che inizia con i due protagonisti da bambini e li riscopre ormai adulti. «Il mio obiettivo? - conclude Borghi – Diventare un tutt’uno con la montagna».

EDOARDO LEO

A Capodanno arriva in sala I migliori giorni, la prima parte di un progetto ad episodi diretto da Massimiliano Bruno ed Edoardo Leo, che continua in sala il 20 aprile con I peggiori giorni. In ogni storia prendono di mira una festa comandata. «Ci siamo chiesti – spiega Leo – se davvero a Natale siamo tutti più buoni o se a Capodanno ci si diverte sul serio. Ha senso festeggiare San Valentino e la Festa della Donna? La nostra è una commedia crudele su come viviamo quei momenti. Abbiamo messo in campo un super cast, che include Luca Argentero, Anna Foglietta, Greta Scarano e Paolo Calabresi».

ROCCO PAPALEO

Rocco Papaleo dirige e interpreta Scordato (in sala dal 30 marzo), che vede il debutto come attrice di Giorgia. «In realtà – scherza l’artista lucano – siccome sono sempre stato innamorato di lei, il film è una scusa per baciarla».

Nella storia interpreta Orlando, un accordatore di pianoforti: «Senza musica non muovo passo – continua – devo comunque trovare il pretesto per inserirla nelle storie che provo a raccontare. Stavolta vesto i panni di uomo “scordato” dal contesto, che chiede aiuto ad una fisioterapista (Giorgia) e s’imbatte nella versione di se stesso ma di 40 anni più giovane».

ANTONIO ALBANESE

Il regista Riccardo Milani dirige per la quarta volta Antonio Albanese in “Grazie ragazzi” (in sala dal 19 gennaio): «Il film è tratto dalla storia vera di un attore, Antonio, che ha combinato poco e si trova a tenere un corso di recitazione per detenuti. Metto in scena come il teatro riesca a scavare nell’animo umano per parlare alle persone in maniera semplice».
«Per me questo è il suo miglior lavoro – gli fa eco l’attore – perché raccoglie una grande umanità e sul set arrivavo sempre carico di energia nonostante Rebibbia o il carcere di Velletri siano tutt’altro che luoghi facili. Girare insieme questo film è stata davvero una gioia totale».


Ultimo aggiornamento: Giovedì 1 Dicembre 2022, 10:07
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