Chloe Moretz, nuova star di Hollywood:
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Chloe Moretz, nuova star di Hollywood: "La fama? Temo più i fan"

di Michela Greco
ROMA - Ha solo 17 anni ma affronta i giornalisti meglio di molte sue colleghe più navigate, Chloë Grace Moretz, vista recentemente nei panni della giovane prostituta salvata da Denzel Washington in The Equalizer e da oggi nelle sale come co-protagonista di Sils Maria di Olivier Assayas, al fianco di Juliette Binoche e Kristen Stewart.





La storia è quella di un'attrice 40enne (Binoche) chiamata a interpretare il ruolo inverso a quello che le diede fama 20 anni prima, cioè quello di una giovane che rapisce il cuore a una donna matura. Qui la nuova generazione che prende il potere è rappresentata proprio da Moretz, piccola diva di film con supereroi, in un gioco metacinematografico che ironizza sui meccanismi hollywoodiani e sui lati oscuri della fama.











È protagonista di un interessante progetto che mescola cinema europeo e dimensione hollywoodiana. Come si è trovata?

«Mi è sempre piaciuto il cinema francese, specialmente quello di Assayas, e sono cresciuta con i film di Juliette Binoche. Nel cinema come nella vita, trovo che ogni nazionalità sia interessante e sveli le varianti della cultura umana».

Fino a che punto si è sentita vicina al personaggio nel suo essere assediata dai paparazzi?

«Non sono così interessati a me da non lasciarmi vivere. Ma a volte capita. È fastidioso, ma quando entri in questo business è come se firmassi per avere anche questo».



“Sils Maria” riflette anche sul ruolo dei social media.

«A causa loro, i fan pensano che tu sia di loro proprietà, pensano di poter avere accesso a qualsiasi cosa, che tu debba vivere tutta la vita di fronte a loro. È uno strano modo di vivere, ma mi rendo conto che anche a me piace conoscere ogni movimento delle mie star preferite, come Beyoncé. È eccitante in modo sadico e morboso».



Nel film si prendono in giro i film di supereroi, e lei ha fatto “Kick-Ass”...

«È stato divertente prendere in giro film fatti da me prima. Leggendo la sceneggiatura, alla parte della ragazza in un pianeta galattico, ho pensato: devo dare un senso a questo? Ma penso che un buon attore possa trovare umanità in qualunque cosa si trovi in una storia».



Juliette Binoche ha fatto Godzilla, però.

«Esatto! Nessuno di noi è pulito in quel senso» (ride).



Le è capitato di percepire nelle sue colleghe più mature la paura della Binoche nel film?

«A volte, ma se si sentono minacciate non c'è molto che io possa fare. Spero solo, un giorno, di arrivare al loro livello di carriera».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 6 Novembre 2014, 11:42
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