Casey Affleck, il film Light of my life: «L'America ha paura dell'apocalisse»

Casey Affleck in Light of my life: «L'America ha paura dell'apocalisse»

di Michela Greco
Tra le sue ispirazioni ci sono state La strada di Cormac McCarthy «è uno dei miei scrittori preferiti» e Io sono leggenda, ma il vero cuore di Light of my life, il suo film da regista e attore protagonista presentato in chiusura di Alice nella città e dal 21 novembre nei nostri cinema «sono le storie della buonanotte che raccontavo ai miei figli e ai miei nipoti». Casey Affleck (foto) è volato ieri a Roma per parlarne insieme alla giovane attrice Anna Pniowsky, che si è calata con lui in un mondo post-apocalittico in cui è l'undicenne Rag, sopravvissuta col padre (Affleck) a una terribile epidemia che ha sterminato quasi totalmente la popolazione femminile. «È una storia sulla famiglia che ho scritto quando i miei figli erano piccoli ha sottolineato l'attore-regista Parla di un padre che cerca di crescere la figlia in un mondo pericoloso. Quando ci si rende conto che non siamo in grado di proteggere i nostri figli dai pericoli che si troveranno ad affrontare, allora cerchiamo di prepararli a proteggersi da soli. Credo però che la vera suspense in Light of my life non risieda nelle minacce terribili del mondo distopico che rappresentiamo, ma nell'inevitabile perdita dell'innocenza».
Affascinato dalle storie che mostrano «un futuro in cui l'umanità è estinta o quasi, perché le persone emergono nella loro essenza, senza le sovrastrutture della società», Casey Affleck è convinto che il gran numero di film post-apocalittici prodotti negli Usa sia legato «a una tensione sotterranea, alla sensazione dell'arrivo imminente di un destino tragico. Una tensione che esiste per buone ragioni, direi». «Non volevo scrivere una metafora dei nostri tempi, ma raccontare in modo impressionista cose a cui tengo», giura però l'attore, che non nega il messaggio femminista e neanche quello generazionale del suo film: «I miei figli e i loro coetanei insistono per avere un cambiamento sociale, e lo fanno senza chiedere il permesso». 
Ultimo aggiornamento: Lunedì 4 Novembre 2019, 08:31
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