Beppe Fiorello testimonial di Tennis&Friends:
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Beppe Fiorello testimonial di Tennis&Friends: "In 'Era d'estate' sarò Paolo Borsellino"

di Valeria Arnaldi
ROMA - “Era d’estate”. Si intitola così il film di Fiorella Infascelli che vedrà Beppe Fiorello nei panni di Paolo Borsellino, accanto a Massimo Popolizio in quelli di Falcone.





Fiorello, come ha affrontato il ruolo?

«Ho ascoltato la regista che aveva parlato pure con i parenti e non ho avuto bisogno di altro. Portare in scena Borsellino è delicato, ho interpretato il suo lato umano».



Presentato giovedì prossimo a Roma, per la Festa del Cinema, e in sala da metà novembre, il film racconta il ritiro all’Asinara dei magistrati, nel 1985, prima del maxi-processo.

«Non conoscevo la storia, è assurda. Erano due uomini che combattevano contro il male e li hanno rinchiusi, apparentemente per il loro bene, ma per me c’era ben altro sotto. Fino all’Asinara, lo Stato c’era, poi sono rimasti soli».



La lotta alla mafia resta un tema scomodo: Falcone e Borsellino fanno ancora paura?

«Sì, fanno paura perché hanno lasciato un messaggio forte ai giovani. Hanno insegnato loro a non abbassare la testa, a non nasconderla sotto la sabbia, a non tacere».



Una lezione dimenticata?

«Non credo, ma bisognerebbe parlarne più spesso nelle scuole, quotidianamente, e inserirli nei libri di testo».



Intanto, il cinema tenta di far sentire la sua voce.

«Sto sviluppando la ricerca sugli eroi contemporanei. A metà febbraio, sarò in tv con una fiction su Roberto Mancini, ispettore che ha scoperto lo scandalo della Terra dei Fuochi».



Dallo schermo al teatro.

«Torno in scena con Modugno e “Penso che un giorno così…”, dove dialogo con mio padre, che ho perso quando avevo 21 anni, e con me stesso. È una sorta di viaggio psicanalitico».



E dal teatro all’impegno.

«Domenica sarò come sempre alla manifestazione Tennis & Friends, dedicata alla prevenzione delle malattie tiroidee. Non scenderò in campo per un dolore al ginocchio, ma qualche tiro...».



Un’agenda ricca di impegni, ma cosa sogna Beppe Fiorello?

«Mi auguro di tornare al cinema. Alla tv devo moltissimo, ma il cinema rimane il grande sogno e non è sempre disponibile per me. Così, ho iniziato a produrre».



Quando vedremo qualcosa?

«Spero il prossimo anno. Non sarà una storia sociale, ma una commedia pirandelliana, sull’essere e l’apparire. Un’opera prima. Se il cinema non viene a me, non resto a lamentarmi in poltrona, gli vado incontro».
Ultimo aggiornamento: Venerdì 9 Ottobre 2015, 08:33
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