APA, Giancarlo Leone conferma il trend positivo: salgono del 62% gli investimenti in serie e film

APA, Giancarlo Leone conferma il trend positivo: salgono del 62% gli investimenti in serie e film

di alessandra de tommasi

Con cauto ottimismo e fondate speranze, l’investimento da circa 1,5 miliardi di euro nel settore di film e serie tv lascia ben sperare. Questo dato del 2021 significa un aumento del 62% e sembra un’ottima ripartenza. Lo conferma Giancarlo Leone, presidente APA (Associazione Produttori Audiovisivi), durante il MIA (Mercato internazionale dell’audiovisivo) in corso durante la Festa del cinema di Roma (13-23 ottobre 2022).

Il convegno del 14 ottobre scorso ha reso noti i dettagli del 4° rapporto APA sulla produzione audiovisiva nazionale con alcuni dati cruciali, tutti relativi alla maggior efficienza produttiva. Rispetto al passato, una nuova ricerca ha portato alla luce quanto la circolazione estera dei nostri prodotti nazionali incida sul ritorno delle produzioni. Basti pensare che 4 anni fa solo 17 titoli superavano il confine nazionale (per un guadagno di circa 35-37 milioni, mentre lo scorso anno si è parlato di 48 su 80 progetti, con un balzo in avanti di più del 200% e un totale di quasi 100 milioni. Tuttavia l’Italia, in quanto a format originali, non compare ancora nelle prime posizioni: sul podio restano stabili Regno Unito e Stati Uniti.

Per continuare a crescere il direttore si è rivolto al governo chiedendo «garantire una pianificazione stabile ed equa al credito di imposta per i produttori di audiovisivo per evitare casi come quello di quest’anno, dove il tax credit già stanziato per il 2022 non sia stato ancora reso disponibile alle imprese di produzioni con ricadute negative per l’intera filiera di serie, film documentari, animazione”. Al prossimo governo è stata chiesta anche una rapida “definizione dei regolamenti di competenza del MIC e del MISE per l’attuazione dei provvedimenti sugli obblighi di investimento dei fornitori di servizi media per i produttori indipendenti” e “risorse adeguate al servizio pubblico radiotelevisivo affinché RAI possa investire maggiormente nella produzione audiovisiva per tornare ad essere il volano del sistema, anche attraverso misure quali l’abolizione della tassa sulla concessione».

Complice l’espansione degli investimenti degli operatori delle piattaforme globali, la crescita della domanda di serie e film di finzione per la TV e il VOD ha contribuito a quella del valore della produzione nei generi scripted.

Se guardiamo però il locale italiano, è predominante l’offerta degli operatori della tv lineare (Rai, Mediaset e Sky) rispetto agli streamers.

Questo settore coinvolge oltre 111 mila addetti ai lavori, di cui una presenza femminile pari al 41,6%. La categoria in testa è quella di truccatori e parrucchieri, ma sul fronte degli interpreti si arriva anche al 46%, vicini a quella parità che negli ultimi periodi viene richiesta sempre con maggiore insistenza.

Un segnale positivo, insomma, che lascia ben sperare per il futuro dell’industria dei sogni su piccolo e grande schermo.


Ultimo aggiornamento: Sabato 15 Ottobre 2022, 15:29
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