Antonio Orlando è Erenneis ne Il primo re di Matteo Rovere: «Recitare in protolatino un valore aggiunto»

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Antonio Orlando, classe 1991, è Erenneis ne Il primo re di Matteo Rovere.
Un debutto al cinema di tutto rispetto. Com’è andata?
«Far parte di un cast del genere è stato fantastico. Non avrei potuto chiedere di meglio».
 
 

Come ha lavorato al personaggio con Rovere? 
«Ci sono stati lunghi dialoghi con il regista, ma molto è partito dal trucco: Erenneis ha una cicatrice sanguinante sulla guancia, potenzialmente poteva morire in ogni scena».
Cosa ha imparato dal cast?
«Ho avuto tanti maestri. Alessandro Borghi è una grande speranza per la nuova generazione di attori».
Un set impegnativo.
«Alcune giornate sono state molto fredde, e noi eravamo seminudi tra il fango. Ma ci ha rafforzato molto come cast».
La lingua, il protolatino, è stata un ostacolo? 
«Per me è stato un valore aggiunto alla recitazione. Una lingua che include tutti e esclude tutti, e ho sfruttato i miei studi classici». 
Nel suo curriculum anche tv e una formazione teatrale all’Accademia di Arte Dramamtica Silvio D’Amico. Cosa c’è all’orizzonte?
«Al momento uno spettacolo in teatro, Miss Marple, per la regia di Pier Paolo Sepe. Poi sarò di nuovo al cinema con Il traditore di Marco Bellocchio, con Pierfrancesco Favino».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 21 Febbraio 2019, 07:47
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