L'“America Latina” dei D'Innocenzo: «Viaggio al termine dell'uomo». A Venezia il duo di “Favolacce" con Germano

L'“America Latina” dei D'Innocenzo: «Viaggio al termine dell'uomo»

di Alessandra De Tommasi

Un viaggio psichedelico nel lato oscuro dell’umanità: ecco cos’è America Latina, il thriller psicologico dei fratelli D’Innocenzo, in concorso alla Mostra del cinema di Venezia e presto nei cinema italiani. Dopo il successo di Favolacce, il dinamico duo di registi-sceneggiatori continua a puntare su Elio Germano, stavolta protagonista assoluto. Persino descrivere la trama del film è un’impresa, perché il mondo reale si fonde con quello ideale e l’idillio familiare del protagonista a un certo punto deve fare i conti con una sorpresa spiazzante. «Massimo (il dentista di Latina protagonista del film, ndr) – spiega l’attore – è l’antitesi del macho e dell’uomo vincente, con una tenerezza e sensibilità che gli permettono di esplorare la propria anima. Si trova davanti a una crisi, perché la società impone un modello vincente a cui aderire mentre per lui non è così. Ci vogliono prestazioni efficaci, contano solo i numeri e non le emozioni. Allora si crea un’antinomia tra il concetto di America come sogno e luogo immaginario e Latina», una realtà provinciale e chiusa. «Si tratta», precisa, di un vero «bipolarismo, di una frattura: in un modo di fake news siamo alla ricerca della sincerità». 


Da qui il sottotitolo “È amore”: «Per noi – aggiunge Fabio D’Innocenzo - questo sentimento è dolcezza ma anche ossessione, suspense ma anche capacità di ricongiungersi con i fantasmi». 


Alla fine, è lo spettatore che dà un senso a ciò che vede. «Ci piace questo mistero – dice il gemello Damiano – e l’ambiguità che porta con sé.

D’altronde per non ripetere quanto fatto finora, vogliamo rimanere scomodi, soprattutto con noi stessi». Lo dimostra il fatto che l’idea del racconto è nata in hotel a Berlino, in attesa di sapere se avrebbero vinto o meno un premio: «Per stemperare la tensione – racconta Fabio – abbiamo puntato su un film meno episodico e frammentato. Quando dall’evento abbiamo ricevuto un feedback positivo, ci siamo ritrovati ad azzerare tutto, visto che funzioniamo meglio nell’incertezza. E, ancora una volta, nella trama è il femminile che ci salva».


Ultimo aggiornamento: Venerdì 10 Settembre 2021, 08:27
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