Alberto Sordi entra tra i grandi italiani del Dizionario biografico della Treccani
Ma per l'attore nato a Roma nel popolare rione di Trastevere il 15 giugno 1920, tanti film di successo: come Il segno di Venere e Il vedovo di Dino Risi; Brevi amori a Palma di Maiorca di Giorgio Bianchi, La grande guerra di Mario Monicelli con Vittorio Gassman, Tutti a casa di Luigi Comencini, Mafioso di Alberto Lattuada, Il boom di Vittorio De Sica, Il maestro di Vigevano di Elio Petri, I complessi di Luigi Filippo D'Amico (quello di Guglielmo il dentone). «Erano anni - dice Crespi - in cui quasi tutti i film venivano, in prima battuta, scritti per lui: sia il copione de Il sorpasso che quelle de I mostri, entrambi di Risi, erano destinati a lui e la fortuna degli altri «colonnelli» della commedia (Gassman, Tognazzi, Manfredi) fu che Sordi aveva rallentato i ritmi (solo nel 1954 aveva interpretato 12 film) e non poteva né voleva girare tutti i film che gli venivano proposti».
Tra i progetti non realizzati dall'attore, così si chiude la voce scritta da Alberto Crespi: «n film sulla vita del poeta romano Belli (proposta rifiutata perché temeva che, al momento dell'ascesa in Paradiso, san Pietro glielo avrebbe rimproverato), uno su Henry Kissinger, un altro sul trombettiere del generale Custer John Martin».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 17 Gennaio 2019, 15:59
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