Alaska, Elio Germano protagonista
alle prese con un amore da inseguire

Alaska, Elio Germano protagonista alle prese con un amore da inseguire

di Michela Greco
ROMA - «Viviamo in un mondo in cui raggiungere la felicità significa scavalcare il prossimo, in cui la ricchezza è sempre a danno di qualcun altro. Nadine e Fausto, invece, scoprono che la felicità sta nel dare e non nel prendere a qualcuno». Sono Elio Germano e Astrid Bergès Frisbey i due eroi tragici e romantici di Alaska, il film per cui Claudio Cupellini (autore di Una vita tranquilla) ha richiamato alla memoria il sapore e le atmosfere di un capolavoro come Fino all'ultimo respiro e del bel cinema di Jacques Audiard.





Presentato alla Festa del Cinema di Roma e in sala da giovedì, l'avventura dell'amore tra Fausto e Nadine, cameriere in un hotel di lusso e aspirante modella che si incontrano su un tetto parigino e subito «si riconoscono», è «un film fatto di pancia, che riguarda la sfera dell'irrazionale», secondo l'attore romano, ma anche «una storia in cui l'amore rappresenta un atto rivoluzionario, di resistenza», dice il regista. Uniti da un simile senso di estraneità rispetto al mondo che li circonda, i due sono affamati di vita e di denaro, vogliono trovare il loro posto sicuro nel vuoto che sentono intorno, in una disperata «corsa all'oro».



«Fausto è una figura scomoda in un mondo che chiede controllo e freddezza – riflette Germano - Lui e Nadine trovano un equilibrio passando per tutti gli estremi possibili e alla fine imparano quanto contano i sentimenti, ritenuti un ostacolo quando si è alla ricerca di carriera e denaro».

Storia "apolide" ambientata tra Parigi e l'Italia, Alaska è parlato alternativamente in italiano e francese dai due protagonisti: «Questo film è fatto di personaggi fatti di carne viva e ha richiesto un importante lavoro sulle lingue – continua l'attore – e una preparazione approfondita per restituire l'imprevedibilità dei protagonisti, che non hanno la verità in tasca e vengono continuamente trascinati in direzioni diverse».



Di nuovo straordinariamente vibrante dopo l'applauditissima interpretazione di Giacomo Leopardi ne Il giovane favoloso e il più recente Pr di Suburra, Germano dice di essere molto legato a questo film, «perché è originale, non è tratto da un libro e i personaggi sono scritti con grande qualità. Ho fatto anche commedie, come L'ultima ruota del carro e N (Io e Napoleone): tragici o divertenti cerco sempre di fare film sinceri. Ed è questo ciò che mi guida nella scelta dei progetti a cui aderire: la sincerità e i rapporti umani».
Ultimo aggiornamento: Martedì 3 Novembre 2015, 10:59
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