Addio a Monica Vitti, dea del cinema italiano

L'attrice drammatica, comica e sensuale aveva 90 anni

Addio a Monica Vitti, dea del cinema italiano

di Michela Greco

Monica Vitti ci ha lasciato. La grandissima attrice drammatica e comica, ironica e sensuale, estroversa e misteriosa, protagonista innovativa di una lunga stagione di cinema e tv italiani, è morta ieri all'età di 90 anni. La sua mancanza, però, si sentiva già da un po': da quasi vent'anni non appariva più in pubblico. Colpita da una malattia degenerativa, si era ritirata a vita privata, protetta amorevolmente dal marito Roberto Russo, che ieri ha dato la notizia della sua scomparsa tramite Walter Veltroni, che l'ha annunciata con un tweet.

 


Nata a Roma il 3 novembre 1931, all'anagrafe è registrata come Maria Luisa Ceciarelli ma, come spiegò in un'intervista, «il mio vero nome non funzionava per un'attrice». Diplomata all'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica nel 1953, già mentre studiava aveva dimostrato di passare con naturalezza dal dramma alla risata, con quella voce inconfondibile, piena di carattere. Dal doppiaggio de Il grido arrivò l'incontro con Michelangelo Antonioni, di cui divenne musa incarnando la poetica dell'incomunicabilità e arrivando al successo italiano e internazionale. A metà degli anni 60 migrò verso un cinema più popolare e si impose definitivamente come eroina della commedia all'italiana lei tra i mattatori, tutti uomini - grazie alla strepitosa Assunta Patané, la volitiva siciliana de La ragazza con la pistola di Monicelli. «Io potevo benissimo continuare per tutta la vita a interpretare ruoli sull'incomunicabilità, ma quando recitando a teatro ho scatenato una risata e l'applauso per un mio gesto o un'intonazione, non ho potuto più farne a meno», si legge in una testimonianza raccolta nel volume La dolce Vitti.

 


Negli anni successivi ha inanellato memorabili interpretazioni al fianco di attori come Alberto Sordi, Marcello Mastroianni, Giancarlo Giannini, diretta da registi come Ettore Scola, Dino Risi, Luigi Magni, e ha portato in scena e in società - l'emancipazione della donna, imponendo una femminilità non convenzionale e sperimentandosi come sceneggiatrice (di Flirt e Francesca è mia, del marito Roberto Russo) e come regista (di Scandalo segreto). Molto premiata (nel 1995 ha avuto anche il Leone d'Oro alla Carriera), ora che non c'è più Monica Vitti è pianta da artisti, politici, intellettuali e dai tanti spettatori che hanno amato i suoi personaggi. «Ha dato lustro al cinema italiano nel mondo», ha scritto in una nota il premier Draghi. «Sono dispiaciuta, molto addolorata, Vitti era una grande attrice», ha detto Sophia Loren. «Le giovani attrici dovranno studiare bene le sue interpretazioni. Ne saranno illuminate», ha dichiarato Carlo Verdone. La camera ardente dell'attrice sarà allestita in Campidoglio domani dalle 10 alle 18.00.
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Ultimo aggiornamento: Giovedì 3 Febbraio 2022, 07:53
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