Scrivo e sto bene

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di Nancy Brilli
Ero al mare, in una casa in affitto con un giardino pieno di zanzare, e stavo quasi quieta nella mia traballante pace domestica. Grilli, uh! Molti grilli. E insetti schifosi. Pareva tutto normale, ma invece c’era qualcosa che si muoveva, un pensiero molesto, un ronzio di sottofondo. Come al solito in questi casi, o scrivo o disegno o faccio sogni sfrenati. Quel pomeriggio è successo tutto insieme, e mi sono ritrovata madre di un quadro: verde, graffiato, stinto e cotto al sole. Poi ci ho scritto su, sono stata utilizzata dalle parole, dopo il blocco del morbo ero rimasta muta, e le parole hanno deciso di farsi strada, nonostante tutto. È stato importante reimparare una sana vita borghese, non potevo mica muovermi sempre in bilico, però adesso sento la necessità di un pensiero migliore, i ragionamenti stavano rannicchiandosi in un retrobottega banale, perciò ora basta. È che a forza di rinunciare all’azione ero diventata quasi un’altra, e non mi va più. Le parole. Farsi usare dalle parole, farsele scorrere dentro, accorgersi di un flusso che esce provocando una felicità che pare facile come la respirazione. Sto scrivendo, e sto bene. Sto bene. Va tutto bene. Ma guarda: sarebbe questo il modo di imparare finalmente la grazia di Dio? 
Ultimo aggiornamento: Martedì 28 Marzo 2023, 13:12
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