Luca mi parla di come sé medesimo, insegnante di musica, compositore, organista pianista e contrabbassista, si stia barcamenando in questo periodo. Mi racconta che percepisce come un falsobordone a cui si sente costretto ad accordarsi. Tranqui, neanche io avevo la più pallida idea di cosa stesse parlando. L'enciclopedia (di carta, vecchia, con le pagine. Utilizzarla è un vezzo che ho) descrive il falsobordone come un suono insistente a cui si affiancano altre voci, armonizzando. Luca voleva dirmi che è quello che fa di fronte all'incessante rinnovarsi di notizie buie e decreti, e che fa fatica. Quest'è, Luca mio, non abbiamo alternative. Nel canto liturgico che ci è toccato in sorte, siamo noi ad arrotolarci, a sfiancarci attorno a un unico rimbombo, che, caspita, ingegnoso e crudele non accenna a finire.
Ultimo aggiornamento: Martedì 1 Dicembre 2020, 15:22
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