Nancy Brilli risponde su Leggo: «Il Premio Pianerottolo»

Nancy Brilli risponde su Leggo: «Il Premio Pianerottolo»

di Nancy Brilli
Capita a volte di sentirsi stanchi. Tutte queste teorie ottimistiche che ci arrivano da ogni dove, un bombardamento di positività a buon mercato in aria new age! Da perderci la testa. Se sento qualcun altro che pronuncia la parola resilienza, gli acciacco un callo. Mi scrivono tantissime citazioni, più o meno eccellenti, che ormai mi procurano l'orticaria: Se sei stanco devi continuare, la strada è questa. Non mollare mai! Conta i fiori del tuo giardino, mai le foglie che cadono. Si realizzano sempre le cose in cui si crede, e il credere in una cosa la rende possibile. Si, vabbè. Tutto molto bello, ma la fatica che ci sta in mezzo? L'impegno, le capocciate contro i muri di gomma, gli incompetenti e gli imbecilli e i disonesti? Le mille volte in cui la gentilezza e l'educazione vengono scambiate per fesseria, che poi ti tocca far la voce grossa, e prima di tutti dà fastidio a te? Non so, sto pensando a un premio. Forse in denaro, vile e necessario. Un tributo a coloro che in un mondo fatto a scale, sono quelli che salgono, salgono, e non vedono la cima. Lo potrei chiamare Premio Pianerottolo, così, tanto per avere un attimo di respiro, tanto per rinfrancarsi, tanto per incoraggiamento. Oppure Premio Pacca Sulla Spalla. Perché capita che se ne abbia tanto bisogno. Così. Tanto per. Mi sa che lo farò.
(brillisevuoi@leggo.it)
Ultimo aggiornamento: Martedì 25 Febbraio 2020, 07:42
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