Nancy Brilli risponde a Leggo: «Marta, il lavoro per un libro»

Nancy Brilli risponde a Leggo: «Marta, il lavoro per un libro»

di Nancy Brilli
Rabbia. Inutile fingere il contrario, la rabbia c'è, scrive Marta. Anche se è stata lei a lasciarlo. Anche se è triste. Ha tollerato troppo. Troppa competizione, troppa mancanza di rispetto, troppa banalità. Si stava appiattendo pure lei. Eh, lo so. Ti vorresti poeta, ti vorresti talento, e riesci soprattutto a essere quattro parole su un'agenda scritte aspettando in fila tra la puzza del traffico in un sottopassaggio di periferia. Riuscire ad andare avanti è così difficile... Capita cha te ne stai da una parte, pieno di sogni, di idee, e poi si annulla tutto, c'è meno di zero e tu non sai neppure dove sbattere la testa. E mentre capisci, ti manca il fiato, non sai dove andare, ti porti in giro e non ti sai più. Poi succede che passa. E ti fai forza. Marta lo ha lasciato. Il lavoro che odiava, dico. Ha avuto coraggio. Ha deciso di vivere con poco, che in nome della sua passione poteva farlo. La sua storia non ha ancora un lieto fine, ma comunque ha scritto il libro che covava da anni. Marta ha deciso, e sorride anche se è arrabbiata. Bene così. Daje forte, Marta.
(brillisevuoi@leggo.it)
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 19 Giugno 2019, 08:09
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