Nancy Brilli su Leggo: «L'orrore di qui bambini soli davanti a uno smartphone» ASCOLTA L'AUDIO

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di Nancy Brilli

Ci si può abituare a quasi tutto, ma a questo no. Nella successione infinita di notizie sfiancanti che questo schifo di pandemia ci ha costretti a subire, questa è intollerabile. Ci sono bambini piccoli che per gioco s'impiccano. Le tre locuzioni non possono coesistere nella stessa frase. Bambini piccoli. Per gioco. S'impiccano. Mi alzo in piedi su una sedia, sul tavolo, sbatto i piedi, urlo orripilata ai genitori: ma dove siete? Dove siete? Dove caspita siete! Che sta succedendo, che cosa vi porta da un'altra parte, quale lavoro impellente, quale priorità? Cosa caspita li fate a fare, sti figli, se li lasciate in balìa della peggiore delle baby sitter? Li vedo, sono troppi, creature attaccate ai cellulari, senza filtri, senza protezione.

Bambini che per anche per mangiare hanno davanti lo smartphone e la televisione, contemporaneamente, e i genitori a pietire di inghiottire un boccone, fallo per mammina, fallo per papino. Bambini che non sanno giocare. Bambini zitti. Bambini sul ciglio di un burrone, e poi capita che l'angelo protettore manchi pure lui, e li trovi appesi nel bagno, in cameretta, nella toilette della scuola. Non voglio! Non si può! Dovevo dirlo. Oggi dovevo urlarlo.


(brillisevuoi@leggo.it)


Ultimo aggiornamento: Martedì 16 Marzo 2021, 08:18
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