Nancy Brilli risponde su Leggo: «La memoria di Sara e le persone rubate»

Nancy Brilli risponde su Leggo: «La memoria di Sara e le persone rubate»

di Nancy Brilli
Sara mi scrive in un giorno di pioggia. Ha letto e poi visto che certi vandali hanno divelto delle pietre d'inciampo, quadrotti di bronzo incastonati al selciato, con incisi i nomi di gente deportata dal ghetto, e le è venuta una grande tristezza. Mi racconta che sua zia fu portata via, insieme a tanti altri del quartiere, e che quei bei sanpietrini dorati con i nomi delle persone rubate, usa questa parola così semplice e così giusta, dovevano restare lì per sempre, davanti alle porte delle loro case, al centro delle piazze in cui li hanno accalcati prima di portarseli via, sui treni, nei campi, nel fumo. Che la memoria è importante, perché la storia non si ripeta. Sara bella, mannaggia a loro, certa gente è proprio scema. Che se ne faranno, poi? Non credo che siano neanche oggetti rivendibili. Hanno fatto un danno doppio, alla civiltà e alla memoria. Ti ringrazio per la tua lettera, malinconica ma senza rabbia, come questa gnagnarella fredda che scende piano e bagna lo stesso. Persone rubate: non dimenticherò.
(brillisevuoi@leggo.it)
Ultimo aggiornamento: Giovedì 14 Marzo 2019, 07:03
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