Nancy Brilli: «Crepi l'avarizia. Quando la spilorceria è peggio delle compratrici compulsive»

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di Nancy Brilli

Aldo è preoccupato per le feste imminenti, essendo sua moglie molto parsimoniosa. Molto moltissimo, intende. La spilorceria ormai è piuttosto rara, essendo ben più diffuse le compratrici compulsive, quindi uno potrebbe validare l’equazione rarità uguale preziosità. Magari, dice Aldo.

Porta ad esempio una giornata nella casa di campagna, ospite tutta la famiglia. L’oculata presenta un piatto di pasta, che fattela bastare. Tovaglioli di carta. I commensali, finito il non molto lauto pasto, appallottolano le salviette. “NO!” urla la pitocca. “Li riusiamo stasera!” E, prontamente, caccia una penna e scrive i nomi sull’angolo.

A cena, rieccoti i tovaglioli personalizzati, i quali dopo, ormai ridotti a una schifezza, starebbero per essere gettati. “No!” rifà la tirchia. “Ci asciugo il lavandino!” Aldo, per una volta, vorrebbe reagire. Povero caro, che brutta cosa l’avarizia. Tu fa una cosa: sii prodigo, largo, lauto, generoso. Con tutti tranne che con lei. Personalmente ho verificato un fatto: chi è micragnoso, lo è con gli altri, mai con sé stesso. Fai ‘sta prova. Vedrai come rosica.


Ultimo aggiornamento: Martedì 13 Dicembre 2022, 10:10
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