Sonic, con il gatto blu la noia è supersonica

Sonic, con il gatto blu la noia è supersonica

di Boris Sollazzo
Etichettare un lungometraggio come un bidone o un successo, al cinema, spesso dipende dalle aspettative. Prendete “Sonic”, ad esempio: il primo trailer ci aveva sconvolto per la sua sciatta bruttezza, per la modernizzazione di un personaggio iconico che era diventato un Chipmunk bluastro, buono per un horror demenziale di serie B. 

Dopo 4 mesi, 35 milioni di dollari spesi per distruggere il restyling del personaggio (pare preteso a suo tempo dalla Paramount, che aveva preso il progetto dalla Sony, e non dai creatori né dal regista Jeff Fowler) e quel (crash) test screening, Sonic diventa un gatto figo e tutti sono contenti. Sì, perché quell’estetica grottesca ci aveva fatto pensare che sarebbe stato lo stracult del secolo, la pietra miliare dello zero cinematografico. E così ora che è arrivato questo brodino riscaldato, un buddy movie che è la copia di mille riassunti, un videogame romanzato male, ma non malissimo, gridiamo al miracolo. Dopo 30 anni possiamo dircelo: Sonic era bello solo per la velocità del gioco, ma non era altro che il tentativo di fare un Super Mario Bros degli anni ’90 e per la Sega, la casa di videogame che lo erse a suo simbolo, un modo per togliersi i paccheri dalla faccia presi con Alex Kidd, molto migliore ma schiacciato dal competitor idraulico.

Era bruttino Sonic, ma sapeva vendersi e noi ci cascammo ma al cinema non migliora come seppe fare nella doppia serie tv del 1993 (una dark, l’altra comedy cialtrona). Qui il felino che assomiglia a un topo punk sotto lsd deve salvare un mondo che contribuisce a mettere in pericolo (perdendo i suoi potentissimi anelli, facendosi beccare dal suo arcinemico solo per divertirsi con la sua ipervelocità, praticamente Toninelli) e lo fa annoiandoci il giusto, con qualche guizzo e salvandosi grazie a Jim Carrey che pure a mezzo servizio fa il suo. Sonic non è il film più brutto del nuovo millennio, come temevamo. Forse neanche del 2020. Diciamo solo che non malediremo il Coronavirus se sarà la causa della sua mancata visione.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 5 Marzo 2020, 08:31
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