Pieraccioni, sotto l'albero i luoghi comuni. Se son rose stavolta non fioriranno
di Boris Sollazzo
Roba che se non fossero state interpretate da ottime attrici (un'Elena Cucci splendida nella sua finta scema e poi Truppo, Pession, Murino, Pandolfi e soprattutto una tenerissima e ironica Michela Andreozzi), la caricatura sarebbe stata a un passo.
Fortuna che ci pensa il buon Leo a caderci con tutte le scarpe per rifare il solito film, sciatto con brio, in cui lui è l'eroe stropicciato e le donne le megere che dopo di lui il diluvio, dall'Alzheimer a un ex marito stalker a una conversione alla Madonna.
Ed è un peccato, perché hai come l'impressione che lì ci sia ben di meglio. In due o tre scene malinconiche e divertenti («che poppe che tu c'avevi» su tutte), in una battuta che vale il prezzo del biglietto - «sei cambiata», «bello, con due anni d'ormoni cambiava pure il Pd!» -, in qualche momento in cui gli vedi negli occhi e nell'interpretazione una sensibilità che, come fosse un suo personaggio, ricaccia subito giù. Dopo anni di pigrizia creativa, Leonardo dovrebbe mostrarci quel talento che ha tenuto nascosto. Almeno per vedere l'effetto che fa.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 6 Dicembre 2018, 22:12
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