Motherless Brooklyn? Il trionfo del già visto
di Boris Sollazzo
Così è stato anche da regista, e continua a esserlo. Tentazioni d'amore era un soggetto con buona sceneggiatura e regia incerta, strozzato dal suo tentativo di essere originale, questo Motherless Brooklyn è semplicemente un hard boiled che replica modelli passati e non particolarmente esaltanti (più The Town, per intenderci, che The Departed), e se si pensa che il libro da cui è tratto è stato scritto da Jonathan Lethem, che invece con generi e linguaggi e registri gioca sempre al limite, è ancora più un delitto. A vederlo distrattamente, è pure una detective story che si fa voler bene, piena di archetipi (l'indagine sull'amico e mentore, la Brooklyn corrotta, i locali, i salotti bene, i jazz club): Norton si cuce addosso il film, dirigendolo, scrivendolo e tenendosi il ruolo principale, poi nel suo stagno mette pesci grossi come Willem Dafoe, Alec Baldwin e Bruce Willis, che fanno il loro e pure bene. Ma non si prende un rischio, segue una tradizione già morente anni fa e qui in Italia esce pure in contemporanea con The Irishman, il C'era una volta in America scorsesiano, cosicché tutto sembra ancora più derivativo, barocco, vetusto, più palestra per lui e i colleghi che sollazzo per gli spettatori. Ecco, se ci dicessero che Motherless Brooklyn è stato girato qualche decennio fa, lo considereremmo anche un buon prodotto. Ma nel 2019 è solo, come direbbe Samuele Bersani, «la copia di mille riassunti».
Motherless Brooklyn di Edward Norton (noir, drammatico)
Ultimo aggiornamento: Martedì 12 Novembre 2019, 08:53
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