Amici, nuovo sfogo di Morgan su Facebook:"C’è tratta di schiavi, mandiamo gli assistenti sociali"

Amici, nuovo sfogo di Morgan su Facebook:"C’è tratta di schiavi, mandiamo gli assistenti sociali"

di Ida Di Grazia
Sembra non avere più fine il botta e riposta tra Morgan e la produzione di Amici. Mentre su canale 5 andava in onda la finale dell'isola dei Famosi, su Faceboook Morgan era in diretta per attaccare ancora una volta il programma di Maria De Filippi che ribattezza "i cattivoni". Il ritratto tracciato dal cantante del talent  è davvero poco edificante e le espressioni utilizzate sono molto forti dal titolo "Nemici di Morgan Castoldi".

"Ho a cuore alcuni aspetti. Innanzitutto: dov’è Lo Strego? Cioè, il ragazzo che è stato eliminato nella seconda puntata dov’è? E io vi dico che forse so dov’è, cioè è ancora trattenuto là. E questa cosa è completamente illegale, dovrebbe essere un uomo libero, dovrebbe essere una persona libera. Tutto quello che stanno tirando in ballo i cattivoni in questo momento sono bufale: non si può strumentalizzare i ragazzi per giustificare un mobbing nei miei confronti e fare un linciaggio pubblico di una persona che ha solo provato ad offrire competenza e passione nella materia per cui è chiamato ad insegnare, ma è stato linciato e sbranato".
 


poi continua

"Il talento di questi ragazzi, ai signori che chiameremo d’ora in poi cattivoni, non importa assolutamente, è una balla. Questi fanno i programmi per arricchirsi, per vendere gli spot pubblicitari e soprattutto per farne del mercato becero una volta che escono dal talent. Quando sono là dentro sono trattati esattamente come si trattavano gli schiavi nei galeoni. La tratta degli schiavi, lì vivono in casette senza finestre, senza libri, non ci sono pianoforti, non ci sono strumenti didattici, non ci sono didatti, non ci sono persone competenti, abilitate a stare spesso con ragazzi minorenni. Io credo che Mediaset sia responsabile di un abbassamento del livello culturale pesantissimo che ha avuto il nostro paese negli ultimi vent’anni e sono entrato per vedere come si fa".

"C’è stata una immotivata e continuata aggressività nei miei confronti: man mano cresceva la reazione del pubblico, la distrazione generale di tutti, non c’era ironia, comprensione, amicizia, calore, meraviglia, gioia, empatia, c’era ansia, fretta, incomprensione, dispetto, mutilazione, aggressione, errore, distacco, disagio, follia, maleducazione, prevaricazione, grida, rumore. Ragazzi gettati sul palco allo sbaraglio, in pasto al pubblico, ai giudici, agli spettatori: cresce il tentativo di sabotare tutto, la mia ironia, i miei talenti, l’armonia. Un’intromissione a gamba tesa in tutto. Anche la mia voce finiva per diventare un gridare. Tutti contro di me, compresa la padrona di casa a rincarare la dose, elegantemente ma neanche troppo: ma dove cazzo sono? Che schifo, che brutta cosa sta roba qui, è una tortura, rischio la morte".

Per dare forza alle sue parole pubblica tutti i pezzi che aveva proposto e che la produzione ha cassato senza appello, brani "stroncati sul nascere, nemmenoprese in considerazione".



Ultimo aggiornamento: Giovedì 13 Aprile 2017, 12:14
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