Salone dello studente, Brugnoli (Confindustria): "Competenze digitali e inglese, così si trova subito occupazione"

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di Lorena Loiacono

Competenze digitali, conoscenza della lingua inglese, tanta pratica e una buona abilità nel gioco di squadra: questa è la ricetta giusta per fare colpo in quel mercato del lavoro, a caccia di giovani da assumere. Esistono profili professionali che, da oggi ai prossimi anni, saranno tra i più richiesti. 
INTERDISCIPLINARI. E allora, dovendo scegliere il percorso post diploma, vale la pena conoscerli: «I percorsi di studio più apprezzati dalle imprese - spiega il vicepresidente di Confindustria per il capitale umano, Giovanni Brugnoli - sono quelli che garantiscono allo studente una formazione sul campo, laboratoriale, interdisciplinare e che offra le competenze necessarie per far dialogare l’intelligenza umana con l’intelligenza artificiale. A tutti i livelli, infatti, anche per i percorsi umanistici, è richiesta una conoscenza minima dei linguaggi digitali e rudimenti di comunicazione e managerialità. E ovviamente lingua inglese e un approccio aperto al lavoro di squadra. La qualità più importante è quella di imparare ad imparare».


BIG DATA E ANALISTI. Fra tutti i campi spicca, quindi, quello delle Ict, vale a dire le tecnologie dell’informazione e della comunicazione. La piattaforma “Formati con Noi”, di Anitec-Assinform, ha individuato i principali profili professionali Ict più richiesti: si va dal Developer, un programmatore che conosce tutti gli aspetti della programmazione, sia front-end che back-end, allo Specialist di Big data, dal Systems analyst al network specialist e all’Information security specialist. Non solo, tra i profili introvabili, quindi di cui il mondo del lavoro ha maggiormente bisogno, ci sono i tecnici e i periti. 
ITIS IN POLE.

Con un’attenzione particolare ai diplomati Its, gli istituti tecnici superiori post diploma che garantiscono oltre l’80% di occupabilità: secondo le stime di Confindustria ad oggi servono circa 80mila diplomati Its ma ogni anno se ne diplomano appena 6mila. «Molte imprese, soprattutto quelle manifatturiere - spiega infatti Brugnoli - cercano soprattutto laureati tecnico-scientifici, diplomati degli Its, e giovani che provengono dagli istituti tecnico-professionali. Ci sono informatici e ingegneri, così come periti industriali, che sono introvabili con oltre il 60% di difficoltà di reperimento. E per tutti i percorsi di studio, comunque, resta fondamentale lo sviluppo di una didattica nuova, aperta alle imprese, che dia la giusta informazione e motivazione per lavorare in azienda». 


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 18 Ottobre 2023, 08:36
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