BRUXELLES, 29 GIU - Le regioni urbane stanno sostituendo le città sulla scena economica internazionale, facendo emergere nuove relazioni di potere tra territori e svolgendo un ruolo senza precedenti nella riorganizzazione territoriale del capitalismo. Un processo non neutrale, che contribuisce da un lato a creare spazi nuovi, forieri di conflitti e squilibri, dall'altro ad alimentare un nuovo protagonismo territoriale e nuove dinamiche politiche. Il progetto di ricerca Imagine, a cura del programma di studi Ue Espon, specializzato in analisi regionali, e con la regia del Politecnico di Milano, mette una lente di ingrandimento sui processi di regionalizzazione in corso nel territorio tra Milano e Bologna, con un focus sull'impatto del corridoio ad alta velocità sulle dinamiche sociali ed economiche nell'area. Il quadro che emerge è in qualche modo contraddittorio: i processi sociali ed economici, che si espandono e si integrano a scala regionale, sono associati a meccanismi di governance ormai obsoleti.
La fotografia che scattano i ricercatori è quella di una regione urbana produttiva, densamente popolata e interconnessa, organizzata in una struttura policentrica che può contare su un'offerta di infrastrutture altamente qualificate. Una regione ricca di funzioni strategiche regionali e urbane (università, poli di ricerca e sviluppo, aeroporti, aree espositive) e basata sull'interazione tra la regione urbana milanese ed il sistema policentrico delle città di medie dimensioni del corridoio della via Emilia. A livello istituzionale, osservano i ricercatori, si registra un mix di centralità e network, con una governance metropolitana che cerca di sostenere la coesione territoriale, mentre emergono nuovi attori funzionali che potrebbero generare degli immaginari urbanistici innovativi.
Tra gli ostacoli alla regionalizzazione, i ricercatori individuano la crescente differenziazione regionale, dovuta a trend disomogenei di sviluppo economico; l'erosione di beni comuni quali l'ambiente, messo sotto pressione da dinamiche economiche e di urbanizzazione; e ancora la frammentazione e la mancanza di coordinamento su scala urbano-regionale. Su quest'ultimo punto, la ricerca sottolinea come la frammentazione della governance incida anche sulle funzioni economiche, producendo concorrenza e duplicazioni nell'offerta di beni a livello locale e incidendo sulla competitività delle imprese sui mercati internazionali. Tante sono le aree di intervento identificate dai ricercatori che suggeriscono di regolamentare le funzioni organizzate su scala trans-territoriale, come logistica, mobilità, utilities, ambiente; riconoscere il ruolo delle città di medie dimensioni che risentono della crescente attrattività delle aree metropolitane; integrare le aree periferiche e montane a fronte della tendenza a concentrare le funzioni nelle aree metropolitane; considerare l'area Milano-Bologna come una bioregione significativa per un'integrazione più sostenibile del sistema naturale con quello urbano.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 1 Luglio 2022, 09:00
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